Cover 50 – Punta agli Usa per un altro scatto del marchio PT

Cover 50, storica azienda specializzata nella produzione di pantaloni da tre generazioni, intende perseguire ed implementare la strategia volta al consolidamento e rafforzamento a livello globale della propria immagine e del brand PT – Pantaloni Torino nel settore dei pantaloni “alto di gamma”. Particolare attenzione è rivolta al mercato statunitense, dove il management si aspetta ritorni particolarmente positivi e dove ha fatto l’investimento più importante aprendo una filiale e uno showroom a New York.

Cover 50 opera sul mercato dei pantaloni “alto di gamma”, commercializzati con i marchi PT01, PT05, PT01 Woman Pants e PT Bermuda, commercializzati in circa 40 paesi, tra cui Italia, Giappone, Benelux, Germania, Usa, Francia, Austria, Spagna, Portogallo, Turchia, Russia, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud, Cina e Australia.

La  storica azienda torinese nell’esercizio in corso punta in particolare sugli Stati Uniti, importante mercato di sbocco dove ha indirizzato risorse per circa 1 milione a sostegno dello sviluppo. “Abbiamo fatto importanti investimenti sul mercato americano aprendo un nostro showroom”, ha indicato il Ceo, Edoardo Fassino, “ora stiamo iniziando a raccogliere i primi risultati che sono molto positivi: c’è molto interesse intorno al prodotto”. Mercato in cui la startup PT Usa Corp. nel primo semestre ha realizzato un fatturato di oltre 1 milione di dollari, 3 volte quello generato dal precedente distributore nel pari periodo 2016.

Nel primo semestre 2017 Cover 50 ha consuntivato un giro d’affari di circa 14,5 milioni (+7% a/a), un Ebitda in crescita di circa il 12% a 3,9 milioni ed un utile netto salito a 2,8 milioni (+7,2%). La posizione finanziaria netta è positiva per  9,8 milioni. Redatto per la prima volta il bilancio consolidato che, oltre ai dati della capogruppo, include quelli della controllata americana Pt Usa. I dati mostrano un fatturato consolidato di quasi 15 milioni, un Ebitda pari a 3,6 milioni e un utile netto di 2,6 milioni.

Il titolo della società torinese, da inizio anno ha guadagnato in Borsa il 20,7%, sottoperformando, tuttavia, di 59 punti base l’indice di riferimento, la cui performance è stata pari al 26,6 per cento.

Una storia di quasi di 50 anni tra qualità e innovazione

Cover 50 opera sul mercato dei pantaloni “alto di gamma”, commercializzati con i marchi PT01, PT05, PT01 Woman Pants e PT Bermuda. La società torinese è frutto di una storia lunga quasi 50 anni intrapresa dalla famiglia Fassino, che ha sempre operato nel settore dei pantaloni. Nel corso degli anni ha sviluppato la linea “alto di gamma” a marchio PT – Pantaloni Torino.

Grazie alla capacità di coniugare innovazione, stile, elevata qualità dei tessuti, realizzati con materie prime prevalentemente italiane,  e attenzione nei dettagli delle rifiniture, il brand è riconoscibile sul mercato a livello nazionale e internazionale.

I prodotti sotto il brand PT – Pantaloni Torino sono segmentati in quattro specifiche linee, quali PT01 (line classica), PT05 (5 tasche), PT01 Woman Pants (linea dedicata ad un pubblico femminile) e PT Bermuda, che hanno raggiunto una diffusione globale in quanto commercializzati in circa 40 paesi, tra cui Italia, Giappone, Benelux, Germania, Usa, Francia, Austria, Spagna, Portogallo, Turchia, Russia, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud, Cina e Australia.

La società distribuisce i propri prodotti esclusivamente attraverso multi-brand, pertanto senza retail diretti. La rete distributiva è costituita da agenti plurimandatari in Italia e all’estero, ad eccezione del Giappone dove opera un distributore estero, cui si aggiungono 4 showroom situati a Milano, Monaco, Tokyo e New York.

Stati Uniti fulcro della strategia di internazionalizzazione

Dopo avere avviato il 2017 con il festeggiamento dei dieci anni del marchio PT pantaloni Torino, a Palazzo Pitti a Firenze, e aver archiviato il primo semestre in linea con le attese,  Pierangelo Fassino, presidente e ad di Cover 50, ha commentato: “I progetti che sono alla base del processo di crescita atteso della nostra società, stanno infatti avanzando con successo. Siamo confidenti che grazie alle iniziative già in essere ed a quelle in “rampa di lancio” i risultati, sia commerciali, sia economici, continueranno ad essere forieri di soddisfazioni”. 

Nel 2017 la società, specializzata da tre generazioni nella produzione di pantaloni, punta al consolidamento negli Stati Uniti. “Abbiamo fatto importanti investimenti sul mercato americano aprendo un nostro showroom”, ha precisato il Ceo dell’azienda, Edoardo Fassino, “ora stiamo iniziando a raccogliere i primi risultati che sono molto positivi: c’è molto interesse intorno al prodotto”.

Consolidamento dell’immagine del marchio e della brand awareness

Il gruppo torinese intende proseguire nella strategia di crescita e sviluppo volta a consolidare il proprio posizionamento competitivo nel mercato nazionale dei pantaloni “alto di gamma” ed affermarsi quale player di livello internazionale nel settore di riferimento.

La strategia di espansione riguarda anche i mercati internazionali con l’implementazione di strategie di crescita ad hoc tenuto conto delle caratteristiche di ciascun mercato.

Il faro è attualmente puntato sugli Stati Uniti dove, tra fine 2015 e inizio 2016, la società ha costituito la PT Usa Corp. per perseguire gli importanti piani di sviluppo in un mercato che rappresenta il fulcro della strategia di internazionalizzazione di Cover 50 nel medio termine.

La nuova entità creata presidierà direttamente il mercato statunitense, in precedenza servito attraverso un distributore locale. Inoltre, Cover 50 ha aperto un proprio showroom a New York nel cuore della via dello shopping. Operazioni che complessivamente hanno richiesto investimenti per circa 1 milione.

Nel primo semestre 2017 la società americana  ha raggiunto un fatturato di oltre 1 milione di dollari, 3 volte quello generato dal precedente distributore nel pari periodo 2016.

Nel futuro del gruppo rientrano anche la Cina, la crescita in Russia e il potenziamento della linea donna.

Comunicazione e marketing motore della crescita

La società intende proseguire nell’implementazione delle attività di marketing e comunicazione a supporto della brand awareness, attraverso i principali canali quali sfilate, fiere ed eventi per la presentazione delle collezioni, cui si aggiunge la presenza su testate giornalistiche e riviste pubblicitarie. Pianificata infatti una campagna pubblicitaria, che prevede 90 uscite in Italia e circa 50 all’estero, incrementando così la visibilità sul web e sui social media.

A testimonianza della strategia intrapresa, nello scorso mede di gennaio la società ha organizzato un evento esclusivo per il decimo anniversario del brand PT Pantaloni Torino, a Palazzo Pitti a Firenze in occasione di Pitti Uomo, la più importante manifestazione dedicata all’abbigliamento maschile di fascia medio-alta e alta.

Inoltre, la storica azienda torinese intende proseguire con il potenziamento del visual merchandising, con l’apertura di 140 vetrine in tutto il mondo. Dopo il recente rilascio del nuovo sito internet, all’inizio del prossimo anno è atteso l’avvio della sperimentazione delle vendite online.

La strategia produttiva

Un altro elemento centrale nella strategia di crescita riguarda il product development. La società piemontese lancerà sul mercato tre nuove linee di pantaloni da uomo, in grado di intercettare una clientela sempre più esigente: Ghost Projet, orientata allo stile fashion, Forward per il casual designer e K[ul]t – Kult-Kinetic Ultimate Trousers -.

Quest’ultima in particolare, orientata all’active leisure,  è nata dalla collaborazione con il designer Fabrizio Giugiaro per la stagione Primavera/estate 2018, presentata durante la 92esima edizione di Pitti Uomo. La collezione unisce stile, tecnologia e design. Un pantalone che coniuga eleganza e innovazione, supertecnologico realizzato in una fibra brevettata che crea un tessuto indeformabile, traspirante, in grado di asciugare in 10 minuti e potenzialmente indistruttibile. I modelli,  venduti all’interno di una busta realizzata con lo stesso tessuto esclusivo dei capi, saranno distribuiti a partire dal prossimo mese di gennaio.

L’Ebitda cresce a due cifre percentuali nel primo semestre 2017

Nel primo semestre 2017 la società ha redatto per la prima volta il bilancio consolidato, che include anche i risultati della controllata commerciale americana Pt Corp attiva dal secondo semestre 2016. Nel periodo in esame la società americana ha raggiunto un fatturato di oltre 1 milione di dollari, 3 volte quello generato dal precedente distributore nel pari periodo 2016.

La sola capogruppo  nel primo semestre 2017 ha realizzato un giro d’affari aumentato di oltre il 7% a 14,5 milioni, grazie alla predominante componente estera ed alla crescita delle linee di prodotto ‘PT01’ e ‘PT05’.

L’Ebitda ha registrato un incremento dell’11,7% salendo a 3,9 milioni, con una marginalità pari al 26,8% (25,7% nel primo semestre 2016), la cui crescita, più che proporzionale rispetto alle vendite, è frutto dell’attenta gestione dei costi diretti (+5% a 7,3 milioni) e indiretti (+4% a 3,3 milioni).

Il periodo chiude con un utile netto di 2,8 milioni (+7,2%), spesati oneri finanziari netti per 0,1 milioni (proventi netti per 0,1 milioni a fine giugno 2016) riconducibili alle perdite sul cambio euro/dollaro, e imposte per 0,7 milioni (+8%).

La posizione finanziaria netta è positiva per 9,8 milioni, in calo rispetto agli 11,7 milioni di fine 2016, un andamento influenzato solo marginalmente dalle dinamiche del capitale circolante ma soprattutto dal pagamento dei dividendi, che ha assorbito 2,2 milioni.

Ricavi consolidati a circa 15 milioni nella prima metà dell’anno

Dalla lettura dei bilancio consolidato emerge che, a fine giugno scorso il gruppo ha consuntivato ricavi per quasi 15 milioni, un ammontare realizzato per circa il 56% all’estero, soprattutto in Giappone, Germania, Belgio e Stati Uniti. Fondamentale l’apporto delle linee di prodotto ‘PT01’ (+16% a/a) e ‘PT05’ (+17% a/a).

L’Ebitda cifra in 3,6 milioni e l’Ebit in 3,3 milioni, con una marginalità a oltre il 22 per cento. Il primo semestre si chiude con un utile netto di 2,6 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 17,6 per cento.

Si evidenzia che i dati consolidati in termini di Ebitda e utile risultano inferiori rispetto a quelli della capogruppo, per i costi di avviamento dell’attività negli Stati Uniti (in particolare costi del personale e di locazione).

La posizione finanziaria del gruppo presenta disponibilità nette per 10 milioni.

Evoluzione dei ricavi  superiore ai comparable

Cover 50 svolge la propria attività nel settore dei pantaloni “alto di gamma”,  dove sono presenti realtà similari tuttavia non quotate. Inoltre, il modello di business della casa torinese è focalizzato sulla distribuzione wholesale, che la differenzia dalle altre realtà quotate nel settore dell’abbigliamento alto di gamma. Pertanto, sono state comprese nel campione società italiane e internazionali presenti nel lusso, a media capitalizzazione, sia realtà che operano nel “lusso accessibile”.

Dalle tabelle sulle quali abbiamo sviluppato le considerazioni che seguono si rileva come Cover 50 nel triennio 2014-2016 abbia realizzato una crescita media annua dei ricavi pari al 2,9%, nettamente al di sotto della mediana dei peers presi in considerazione, pari all’11,5 per cento. Tra le performance di maggior rilievo spiccano Brunello Cucinelli (+13,2%) ma soprattutto, Moncler (+22,4%), quasi il doppio della media del mercato e Ted Baker, il cui cagr storico è pari al 28,8 per cento

Il comparto del lusso che ha già sofferto nel 2016 dovrebbe evidenziare un ulteriore rallentamento  allontanandosi dalle variazioni a doppia cifra e dimezzando di fatto l’incremento medio annuo al 3,9 cento.

In controtendenza la società torinese, che nel triennio passato si è concentrata sulla strategia di penetrazione sui mercati esteri, dall’esercizio in corso dovrebbe beneficiare dello sviluppo sul mercato statunitense, in relazione al superamento della fase di start-up della controllata americana. Sono inoltre attesi buoni risultati dal lancio delle nuove collezioni. Il Cagr del periodo 2016-2019 è infatti pari al 5,6%, superiore alla mediana dei peers compresi nel campione.

Si segnala che le stime su Cover 50, formulate dagli analisti di Adb, sono state effettuate prima della comunicazione dei risultati del primo semestre 2017.

Ebitda ed Ebit margin superiore ai peer

Analogo il discorso per quanto riguarda i margini operativi e la loro incidenza sui ricavi. Tuttavia si può notare come, nonostante il calo di Ebitda ed Ebit e della relativa marginalità nel triennio passato, sia rimasta comunque superiore alla mediana dei comparable.

Borsa 

Cover 50 è quotata a Piazza Affari dal 13 maggio 2015 sul segmento Aim, un mercato particolare in quanto caratterizzato da volumi contenuti e una scarsa dinamicità. Operazione che comunque ha consentito una maggiore visibilità e un’apertura al mercato dei capitali.

Le azioni Cover 50 da inizio anno hanno guadagnato il 20,7%, sottoperformando di 59 punti base l’indice di riferimento, la cui performance è stata pari al 26,6 per cento.

Dopo i primi mesi dell’anno sostanzialmente in linea con l’indice di riferimento, i corsi azionari hanno intrapreso una linea ascendente, fino a toccare il massimo a 13,40 euro, con volumi particolarmente rilevanti, il 25 maggio.

Da tale data, il titolo ha perso la spinta fino a scendere agli attuali 10,8 euro (prezzo di chiusura del 26 settembre).

Criticità

Il comparto del lusso internazionale, a cui Cover 50 appartiene, appare influenzato da criticità legate ai flussi turistici, ma anche alle problematiche geopolitiche o macroeconomiche che potrebbero minare l’andamento in alcuni mercati dove opera.

Inoltre, i prodotti di Cover 50 sono posizionati nella fascia di mercato dei pantaloni “alto di gamma”, particolarmente soggetta alle tendenze della moda e all’evoluzione dei gusti dei consumatori. Non è possibile escludere che la stessa possa incontrare difficoltà nell’interpretare le preferenze dei consumatori nonché nell’identificare e/o anticipare le tendenze del mercato.

Elementi di attenzione sono inoltre la dinamica valutaria dei vari paesi in cui la società opera, l’immagine del marchio, ma anche la strategia di branding e comunicazione.

In questa direzione la maison intende proseguire con determinazione nell’attività di marketing e comunicazione volta al consolidamento e rafforzamento a livello globale della propria immagine e del brand PT – Pantaloni Torino.