Auto – Pirelli a 6,7 euro, +3,1% dal prezzo di collocamento

Il Ftse Mib ha terminato la scorsa ottava in ribasso dell’1,3% a 22.392 punti, penalizzato in particolare dai titoli bancari dopo la proposta di una normativa più stringente sugli npl da parte della Bce. A livello internazionale, la settimana è stata caratterizzata dalle tensioni in Spagna post referendum in Catalogna, oltre che dalla pubblicazione del rapporto sul mercato del lavoro americano che a settembre ha risentito degli effetti degli uragani che si sono abbattuti in Usa.

Ha limitato le perdite l’automotive, con il Ftse Italia Automobili e Componentistica che ha segnato -0,1% w/w, facendo comunque peggio di circa 1,7 punti percentuali del corrispettivo indice europeo (+1,6% w/w).

Sul comparto ha pesato in particolare Fca (-1,5%), dopo la pubblicazione dei dati sulle immatricolazioni di settembre. Lo scorso mese, il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha segnato un +5,2% delle vendite in Italia rispetto al +8,1% del settore, mentre in Usa è stato l’unico delle 3 big di Detroit a registrare una flessione.

In lieve ribasso Brembo (-0,2% w/w) e Cnh (-1,3%), mentre Ferrari ha chiuso le ultime cinque sedute con un rialzo complessivo di due punti percentuali. La settimana ha poi visto il ritorno in borsa di Pirelli lo scorso 4 ottobre, che ha terminato la seduta di venerdì a 6,7 euro rispetto a un prezzo di collocamento di 6,5 euro.

Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni, flessione per Sogefi (-3,7% w/w) e Piaggio (-2% w/w), mentre gli acquisti hanno premiato Carraro (+5,7% w/w). Prese di profitto, infine, su Landi Renzo (-3,5% w/w) dopo il rally delle settimane precedenti.