Kobe Steel – Lo scandalo si allarga e il titolo precipita

La crisi del produttore giapponese di acciaio e altri metalli si aggrava dopo che domenica scorsa fonti aziendali avevano ammesso la falsificazione di dati sulla forza e resistenza di componenti in alluminio e rame per rispettare gli standard richiesti dalla clientela. Nel Paese del Sol Levante il titolo ha fatto “seppuku” avendo perso in tre giorni quasi il 40% del proprio valore. I CDS a 5 e 7 anni (credit default swap), vale a dire  il barometro della rischiosità del rischio di credito, sono balzati in area 270-290 bp, come si vede dal grafico.

Non saranno contenti i dipendenti pubblici considerato che il maggior azionista è il Fondo Pensione Governativo, ma lo scandalo travalica i confini aziendali e nazionali per riportare l’attenzione sulla gravità di comportamenti fraudolenti che possono arrivare a compromettere, oltre che la reputazione, la sopravvivenza stessa di aziende che hanno una storia di spessore alle spalle. Kobe Steel è stata fondata nel 1905 e sembra quasi una beffa il lancio nell’aprile di quest’anno del programma “Core Values at Kobelco next 100”, per il rafforzamento di una cultura, identità ed etica aziendale per i prossimi 100 anni.

La società fa parte del Nikkei 225, pur con una rappresentatività tra le più sottili nell’indice, e vedere quest’ultimo toccare i nuovi massimi a fronte dello sprofondare del corso di Kobe fa un certo effetto. L’azienda dovrà probabilmente far fronte a cause milionarie da parte dei suoi clienti e sta già correndo ai ripari con l’annuncio della possibile cessione del ramo immobiliare, ma non tutto è perduto, l’onore sì.