Mercati – Europa in stallo, a Milano avanzano Campari (+2,9%) e Italgas (+2,3%)

Borse continentali al palo, in attesa di nuovi sviluppi nella vicenda catalana e delle prime trimestrali a stelle e strisce. Poco dopo le 12:00 il il Ftse Mib cede lo 0,2% in area 22.500 punti. In lieve flessione anche il Cac 40 di Parigi (-0,1%) mentre scambiano appena sopra la parità l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,06%).

Pochi spunti in mattinata dall’agenda macro, in cui spiccano i dati sopra le attese sulla produzione industriale dell’Eurozona (+1,4% su base mensile, +3,8% a/a). In calendario anche i numeri statunitensi sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e i prezzi alla produzione di settembre.

Scarsi movimenti anche sul Forex, dove il cambio euro/dollaro resta in area 1,185 e il dollaro/yen si attesta a 112,4. Il biglietto verde ha toccato i minimi di due settimane dopo la pubblicazione delle minute relative all’ultima riunione della Fed, da cui sono emerse preoccupazioni per la debolezza strutturale dell’inflazione. Resta quasi certo l’incremento dei tassi a dicembre ma i ritocchi successivi dipenderanno molto dai prossimi dati sui prezzi. Sempre sul fronte banche centrali, è atteso nel pomeriggio un discorso di Mario Draghi, presidente della Bce.

La discesa del biglietto agevola la risalita dell’oro in area 1.295 dollari l’oncia, mentre il petrolio resta debole in attesa delle statistiche settimanali sulle scorte americane, con Wti e Brent rispettivamente a 50,9 e a 56,8 dollari al barile, dopo l’aumento delle riserve di greggio evidenziato dall’Api.

Movimenti contenuti sull’obbligazionario, dove il rendimento del Btp si attesta al 2,14% e lo spread con il Bund viaggia in area 168 punti base.

A Piazza Affari i maggiori rialzi riguardano CAMPARI (+2,9%) e ITALGAS (+2,3%), su cui Berenberg ha avviato la copertura con giudizio ‘buy’ e prezzo obiettivo a 5,3 euro.

Deboli i bancari dopo i guadagni di ieri, così come TELECOM ITALIA (-1%).

Scivolano in fondo al paniere principale, infine, AZIMUT (-1,9%) e LUXOTTICA (-1,6%), su cui Hsbc ha tagliato il target price da 64 euro a 59 euro. Intanto, Essilor ha annunciato una riorganizzazione societaria funzionale all’operazione di integrazione tra le due realtà.