Mercati – Milano termina a +1% con Unicredit in luce (+2,9%)

Chiusura poco mossa per le principali borse europee, a eccezione del Ftse Mib che archivia le contrattazioni in progresso dell’1% a 22.346 punti con Unicredit in evidenza (+2,9%). Sostanzialmente invariati invece il Dax di Francoforte, il Ftse 100 di Londra, il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%).

Scarsi movimenti anche nell’intera ottava, con il Ftse Mib che termina le cinque sedute a -0,3%, discostandosi lievemente dagli altri indici frenati in parte dalle vicende della Catalogna. Sabato il governo spagnolo deciderà sull’applicazione dell’art. 155 per sospendere l’autonomia della regione. Una mossa a cui il leader catalano Puidgemont dovrebbe rispondere sottoponendo al parlamento locale una dichiarazione di indipendenza unilaterale.

In frazionale rialzo Wall Street, dopo due ore e mezza di contrattazioni, all’indomani dell’approvazione in Senato del progetto di bilancio per il 2018 che ha permesso al Dow Jones e allo S&P 500 di stampare subito nuovi record intraday. Il sentiment positivo sul passaggio della riforma fiscale gioca anche a favore del dollaro, consentendogli di riportare il cambio con l’euro sotto quota 1,18 a 1,177.

Il biglietto verde è stato sostenuto nei giorni scorsi pure dalle speculazioni sul prossimo presidente della Fed, anche se le ultime voci vedono ben posizionato Jerome Powell, ritenuto meno interventista del “falco” John Taylor e più idoneo per dare continuità all’attuale politica monetaria.

In Europa intanto cresce l’attesa per la riunione della Bce della settimana prossima, in cui potrebbero essere annunciate modifiche del Quantitative easing. La risalita del dollaro penalizza l’oro, nuovamente in area 1.279 dollari l’oncia, mentre il petrolio rimbalza dai minimi intraday con Wti e Brent rispettivamente a 51,5 e a 57,7 dollari al barile.

Vendite diffuse sull’obbligazionario, in particolare sul Bund tedesco che risale di 6 punti base allo 0,45 per cento. Il Btp decennale rende il 2,03%, con uno spread dal benchmark in area 158 punti base, in attesa del giudizio di Fitch sul rating dell’Italia.

A Piazza Affari spicca UNICREDIT (+2,9%), che nelle prossime settimane potrebbe trovare un accordo per la cessione della Banca dei Pegni al gruppo austriaco Dorotheum.

Ben intonate anche BANCO BPM (+2,3%) e AZIMUT (+2,2%). Rimonta parzialmente FCA (+1,7%) dopo il -6% di ieri, sostenuto anche dalle indicazioni positive giunte dalle trimestrali di alcune società del settore, quali Daimler e Volvo.

In rialzo anche TELECOM ITALIA (+0,9%) dopo le dichiarazioni perentorie sul tema del golden power del ministro Calenda, che inoltre ha aperto a uno scorporo della rete e alla sua quotazione. Leggermente positiva pure SAIPEM (+0,5%), che ha firmato un accordo di cooperazione strategica con Rosneft.

Deboli, infine, FERRAGAMO (-0,9%), EXOR (-0,7%) e POSTE ITALIANE (-0,5%).