Bce – La Nouy difende all’Eurogruppo l’addendum sugli npl

In un’audizione di fronte all’Eurogruppo, il numero uno della Vigilanza bancaria europea ha ribadito le motivazioni su cui si basa la proposta del nuovo meccanismo delle rettifiche sui crediti proposto e che sarà sotto consultazione fino all’8 dicembre. Il presidente del consiglio dei ministri delle Finanze europei si è detto d’accordo con l’approccio.

Danièle Nouy, presidente della Vigilanza bancaria della Bce, ha parlato ieri di fronte all’Eurogruppo per spiegare e difendere le proprie proposte sui nuovi accantonamenti per le sofferenze bancarie.

Secondo la Nouy è proprio questo il momento di intervenire. Da una parte perché i segni di ripresa economica e di riduzione del flusso dei nuovi crediti deteriorati permettono un maggiore respiro per i bilanci bancari. E dall’altra perché, nonostante gli sforzi, il passo della riduzione rimane troppo ridotto. In particolare, il riferimento è al dato recente sulla riduzione di 142 miliardi a 795 miliardi delle sofferenze bancarie europee, avvenuta tra il secondo trimestre del 2016 e il secondo trimestre del 2017.

La cifra riportata è riferita a un insieme, ma secondo la Nouy vi sono istituti che procedono a un passo troppo lento rispetto al contesto. La ricetta dell’esponente della Bce è quindi duplice. Da una parte intervenire sul nuovo flusso a partire dal 2018, prevedendo rettifiche che azzerino il valore netto di carico in due anni per i crediti non garantiti e in sette per quelli garantiti. In un secondo tempo dovrà essere affrontata anche la questione degli stock.

La Nouy ha poi fatto un riferimento al fatto che le banche sono frenate nella cessione delle sofferenze dai bassi prezzi che vengono offerti dal mercato. Una situazione che fa propendere molti istituti per la gestione interna che permette maggiori recuperi. La Nouy ha osservato che il prezzo è proporzionale alle difficoltà di riscossione delle posizioni, rallentate dalla farraginosità delle procedure giudiziarie, soprattutto in Italia.

Le posizioni della Bce sono condivise dal presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, che sottolinea come la riduzione dei rischi sia fondamentale per proseguire nei passi previsti dall’unione bancaria e per arrivare alla condivisione degli stessi prevista dallo Schema Europeo di Garanzia dei Depositi.

Il prossimo 4 dicembre scadrà il mandato di Dijsselbloem e verrà eletto un nuovo presidente.