Mercati – Milano (-0,5%) fatica a tenere il passo degli eurolistini

Piazza Affari resta arretrata rispetto alle altre borse europee, con il Ftse Mib che intono a mezzogiorno cede lo 0,5% in area 22.090 mila punti. Il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,1%) scambiano intorno alla parità, mentre il Ftse 100 di Londra (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) mostrano flessioni più contenute.

Sul Forex l’euro/dollaro risale in area 1,18, con il biglietto verde penalizzato dalle indagini sulle possibili influenze russe nelle elezioni presidenziali di un anno fa. Nel frattempo però giungono anche buone notizie per Trump, dopo che la Camera ha approvato il primo disegno di legge sulla riforma elettorale. Ora si attende l’ok del Senato alla versione alternativa, che posticipa di un anno il taglio delle tasse, per provare a riconciliare le due proposte e stilare una legge definitiva entro fine anno.

In mattinata, inoltre, è intervenuto il presidente della Bce Mario Draghi, che ha ribadito la necessità degli stimoli monetari per sostenere la ripresa dell’inflazione e ha invitato i Paesi a fare ordine nei conti pubblici.

Fra le materie prime riprende quota il petrolio, con Wti e Brent in rialzo rispettivamente a 55,8 e a 61,8 dollari al barile dopo la debolezza delle ultime sedute. In progresso anche l’oro, a 1.283 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario il rendimento del decennale italiano si attesta all’1,82%, separato da uno spread con l’omologo tedesco in area 144 punti base.

A Piazza Affari pesano in particolare le vendite su UNICREDIT (-1,6%), INTESA (-1,1%), TELECOM ITALIA (-1,5%) e FCA (-1%). Recupera terreno ENI, riportandosi sulla parità in scia al rialzo delle quotazioni del greggio. Ben intonate EXOR (+0,8%) e SAIPEM (+0,5%), che ha ottenuto nuovi contratti per circa 1 miliardo di dollari.

Intanto, la Consob ha disposto la sospensione temporanea delle negoziazioni nei mercati regolamentati e nei sistemi multilaterali di negoziazione italiani di tutti i titoli emessi o garantiti da CARIGE.