Banco Desio – Utile netto a 26,9 mln nei 9 mesi 2017

Banco Desio ha archiviato i primi 9 mesi 2017 con un utile netto pari a 26,9 milioni (-26,2% a/a). In leggero calo il margine di intermediazione (-2,6% a/a) a causa della ridotta marginalità derivante dal differenziale dei tassi di interesse, controbilanciata da una crescita delle commissioni nette a 120,2 milioni (+7,2% a/a).

Banco Desio ha chiuso i conti al 30 settembre con un margine di intermediazione pari a 298,7 milioni leggermente in calo (-2,6% a/a) e un utile netto sceso a 26,9 milioni (-26,2% a/a). La performance del margine di intermediazione è legata al calo del margine di interesse (caratterizzato da tassi contenuti in risposta agli stimoli monetari accomodanti attuati dalla Bce) e, in maniera più consistente, da un dimezzamento dei profitti da trading, scesi a 6,6 milioni dai precedenti 14,6 (-54,6% a/a). L’aumento delle commissioni nette (+7,2% a/a) ha in parte contrastato la minore marginalità di intermediazione registrata quest’anno.

Dal lato dei costi, in leggero calo le spese per il personale (-0,8% a/a) a 132,7 milioni mentre sono aumentate del 2,4% a/a a 67,3 milioni le altre spese amministrative. Queste ultime includono anche oneri di sistema riferiti ai contributi ordinari al Single Resolution Mechanism e al Fitd per 7,4 milioni. Nel complesso, quindi, il totale dei costi operativi si è attestato a 200 milioni, evidenziando un cost/income ratio pari al 67% circa.

Il risultato lordo di gestione si è fissato a 98,7 milioni, in calo del 7,9% rispetto al 2016.

Le rettifiche su crediti, pari a 45,6 milioni, pesano sul totale del margine di intermediazione per il 15,2% circa e risultano in calo del 26,1% rispetto al 2016. Il risultato netto di gestione si è attestato così a 53,1 milioni, in crescita del 16,9% rispetto al 2016.

Le poste straordinarie presentano un saldo negativo per 11 milioni, contro un saldo positivo di 4,2 milioni registrato nei primi 9 mesi del pari periodo 2016, portando l’utile ante imposte a 42,1 milioni (-15,2% a/a). Il risultato netto del periodo corrente risente di componenti di costo non ricorrenti riconducibili alle rettifiche di valore di alcuni investimenti ricompresi nelle attività finanziarie disponibili per la vendita, nonché di alcune componenti reddituali negative connesse alla partecipazione della banca allo Schema Volontario di intervento del Fondo Interbancario. Il periodo di raffronto includeva invece componenti di ricavo non ricorrenti relative al realizzo di alcune interessenze partecipative (Cpc, Istifid e Rovere).

Dopo le imposte, il risultato netto di pertinenza del gruppo è un utile pari a 26,9 milioni, in calo del 26,2% rispetto a quello registrato nei 9 mesi dell’esercizio precedente.

Dal lato patrimoniale, il Cet1 ratio è pari all’11,1 per cento.

Gli impieghi aumentano, nel complesso, del 12,4% circa rispetto a fine dicembre 2016, portandosi a un controvalore pari a circa 13,1 miliardi. In leggero calo i crediti verso la clientela, a 9,6 miliardi (-0,4% rispetto a fine 2016), mentre aumentano quasi 7 volte i crediti verso controparti bancarie, per un controvalore di 701,1 milioni.

Considerando la raccolta, a fine settembre 2017 si rileva un ritmo di crescita sostanzialmente pari a quello degli impieghi. Aumenta (+80,3% rispetto al 31 dicembre 2016) rispetto al passato esercizio, l’esposizione verso gli altri istituti di credito per un controvalore di 1,7 miliardi e si riduce del 61,3% circa il il peso delle passività finanziarie, mentre aumentano (+4,2% rispetto a fine anno 2016) i debiti verso la clientela attestandosi a 9 miliardi.