Apertura poco mossa a Wall Street, con Dow Jones e S&P 500 che dopo pochi minuti di scambi oscillano sulla parità, mantenendosi in prossimità dei nuovi record toccati nella seduta dei venerdì scorso. In frazionale rialzo, invece, il Nasdaq, che guadagna lo 0,3% così come il Russell 2000.
Intanto il dollaro viaggia poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro a 1,179 e il dollaro/yen a 113,4, in attesa dell’inizio della riunione della Fed domani.
L’Istituto centrale americano dovrebbe alzare i tassi di interesse, ma gli operatori presteranno attenzione soprattutto a possibili indicazioni sul ritmo dei rialzi il prossimo anno. Le previsioni indicano due o tre interventi sul costo del denaro nel 2018, anche se ogni eventuale decisione dovrà fare i conti con la bassa crescita dell’inflazione.
La Federal Reserve, infatti, sembra trovarsi davanti a una situazione in cui alla solida crescita economica fa da contraltare l’assenza di pressioni inflattive, come dimostrato anche dai dati sul mercato del lavoro statunitense pubblicati lo scorso venerdì.
Il Job Report di novembre, infatti, ha evidenziato un incremento superiore alle attese del numero di nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo, cui però continua a corrispondere una modesta crescita dei salari.
Non sembra preoccupare eccessivamente i mercati, invece, la notizia di un’esplosione a Manhattan provocata da un tubo-bomba che avrebbe provocato alcuni feriti.
Tra le commodities, in frazionale rialzo le quotazioni del petrolio con il Brent (+0,5%) a 63,7 dollari e il Wti (+0,4%) a 57,6 dollari, nonostante i timori che l’aumento della produzione Usa possa vanificare gli sforzi dell’Opec per ridurre l’offerta.
Prosegue, invece, la discesa dell’oro, giunto sui minimi da fine luglio a quota 1.247 dollari l’oncia. Poco mosso, infine, il comparto del reddito fisso, con il rendimento del decennale governativo Usa che riparte in area 2,37%, sostanzialmente stabile rispetto ai valori di venerdì.
