Banche – Ritracciamento finale (-0,3%), in controtendenza Intesa (+1%)

ll Ftse Italia Banche chiude con un frazionale ribasso dello 0,3% invertendo la rotta nel finale in una giornata volatile e terminanddo in maniera opposta rispetto all’analogo europeo (+0,3%), rallentando in parte il Ftse Mib (+0,2%).

Altra flessione dunque per il settore creditizio, dopo l’ottima performance della scorsa ottava in scia all’approvazione di nuovi requisiti patrimoniali meno stringenti del previsto e alla conferma del rinvio di alcuni mesi per l’attuazione dell’addendum, anche per tenere conto delle osservazioni ricevute.

Nel listino principale bene Intesa (+1%), dopo che l’Ad Carlo Messina ha dichiarato di non aspettarsi nessuna sorpresa dalla richiesta sui target Srep da parte della Bce e in cui ha ricordato che la banca nell’anno in corso ha erogato credito a lungo termine per 45 miliardi.

Unicredit (-1%) cambia direzione proprio nel finale dopo essere stata positiva per quasi tutta la seduta nel giorno in cui il Ceo Jean Pierre Mustier, a Londra, ha fatto il punto a un anno dalla presentazione del piano ‘Transform 2019’. Il manager ha confermato quasi tutti i target prefissati per il 2019 e rivisto al rialzo altri. I notevoli progressi effettuati sono stati riconosciuti anche dalla Bce, che ha rivisto al ribasso il Cet1 minimo per il 2018 al 9,2%, parametro già ampiamente rispettato a fine settembre (13,94%).

Prese di profitto su Bper e Ubi dopo la buona performance della scorsa ottava con ribassi in area 3 per cento. La banca guidata da Victor Massiah ha precisato che l’aggiornamento del piano sulla gestione degli npl entro il 30 marzo 2018 era già stato comunicato al mercato, sottolineando che le richieste della Bce su regolari aggiornamenti dei piani riguardano tutte le banche. Inoltre, si segnala che il consiglio di sorveglianza della stessa Ubi ha approvato le linee guida che dovranno portare al passaggio al sistema monistico.

Ancora vendite su Mps (-0,4%) che entro la fine di questa settimana dovrebbe finalizzare il passaggio dei 26 miliardi di sofferenze alle società veicolo create ad hoc in vista della cartolarizzazione.

Nel Mid Cap leggera crescita per Popolare Sondrio (+0,2%) dopo i guadagni della settimana precedente e dello scorso lunedì, mentre su Credem (-0,3%) scatta qualche presa di profitto dopo il buon andamento dell’ultimo periodo.

Tra le Small Cap termina flat Carige che ha pubblicato il supplemento al prospetto relativo all’aumento di capitale, mentre continua la discesa di Creval (-0,5%).