Mercati Asiatici – Listini in rosso con Tokyo (-0,6%) e Shanghai (-0,7%)

Borse asiatiche sottotono in scia alla chiusura in rosso di Wall Street, dopo che la Fed ha alzato di un quarto di punto i tassi di interesse e che Camera e Senato hanno raggiunto un accordo di principio sulla riforma fiscale voluta da Trump, su cui però pesano nuove incertezze dopo le ultime proteste di alcuni repubblicani.

In Giappone il Nikkei (-0,6%) chiude in frazionale calo, attestandosi a 22.553,22 punti dopo la quarta seduta consecutiva in ribasso. In flessione anche per l’indice generale Topix (-0,8%) a 1.793,47 punti. I listini nipponici sono rallentati anche dall’apprezzamento dello yen sul dollaro, con il cambio che si fissa a 112,2. Sul fronte macro, l’indice Tankan dei grandi produttori manifatturieri, rilevato dalla Bank of Japan e relativo al quarto trimestre 2017, è salito a 25 punti (24 punti il consensus e 22 punti la rilevazione precedente), mentre quello relativo alle grandi aziende non manifatturiere si è attestato a 23 punti (24 punti le stime e 23 punti la rilevazione precedente).

Dopo il recupero di ieri, tornano le vendite sulle borse cinesi con Shanghai (-0,7%), Shenzhen (-0,6%) e Hong Kong (-1,3%). Gli ultimi dato macro hanno evidenziato ancora una volta la tenuta dell’economia del Dragone, seppure con qualche segnale di frenata.

Sidney (-0,2%) ha terminato in lieve ribasso. Sulle altre piazze, dove sono ancora aperte le contrattazioni, bene Seul (+0,5%), Mumbai (+0,3%) alle prese con delle elezioni locali il cui esito potrebbe dare qualche indicazione in vista di quelle nazionali del 2019 per capire la forza dell’attuale premier Narendra Modi, e la borsa neozelandese (+0,4%). Arretrano Singapore (-0,5%), Taipei (-0,4%), Kuala Lumpur (-0,3%), Bangkok (-0,2%) e Jakarta (-0,4%) dove le esportazioni, a novembre, sono cresciute de 13,18% (+13,01% le stime e +19,62% il dato precedente), mentre le importazioni sono salite del 19,62% (+13,16% le attese e +23,71% la rilevazione precedente).

L’indice Msci Asia Pacific, alle 08:10 ora italiana, cede lo 0,4%, mentre l’oro risale 1.257,9 dollari l’oncia.