Fca – Forbes: la debolezza in Europa riaccende ipotesi di M&A

Sembra essere già terminata la correzione del titolo dopo le parole di lunedì al Salone dell’auto di Detroti dell’Ad del gruppo Sergio Marchionne, con le azioni Fca che si sono riportate oltre quota 19 euro mantenendo un guadagno da inizio anno di circa il 30 per cento.

Il manager italo canadese aveva gettato acqua sul fuoco della speculazione riguardante possibili fusioni riguardanti il Lingotto, escludendo eventuali break up e cessioni di attività ai cinesi.

Tuttavia, gli analisti continuano ad attendersi qualche mossa spettacolare da parte di Marchionne, nel suo ultimo anno alla guida del gruppo, senza però esimersi dal sottolineare alcune debolezze nell’impero Fca, riguardanti in particolare l’Europa.

Secondo quanto si legge in un articolo di Forbes, la casa di Detroit sta andando chiaramente bene in Usa grazie soprattutto al redditizio segmento dei Suv e dei pickup trucks, con Marchionne che si attende che Jeep possa aiutare il gruppo a raddoppiare i profitti entro il 2022.

Il problema riguarda però l’Europa, dove secondo la rivista americana Fca manca delle dimensioni necessarie. “Penso che la situazione di Fiat in Europa sia abbastanza critica. Immagino ci saranno nuovi sforzi per vendere alcuni business perché non vedo un gran futuro per il gruppo nel Vecchio Continente, non avendo la tecnologia per rispettare gli standard sulle emissioni e con un portafoglio auto limitato e sempre più piccolo” ha affermato il professor Stefan Bratzel del Center of Automotive Management in Germania.

Elementi che per Forbes mantengono in vita le ipotesi di una acquisizione da parte di un altro grande player, come ad esempio il matrimonio lungamente desiderato da Marchionne con General Motors.

Non sono destinati a spegnersi nemmeno i rumors su un’eventuale operazione in Europa, o magari con una compagnia cinese desiderosa di ottenere un punto di accesso al mercato americano.

Per Bratzel il futuro di Fca è nuvoloso in quanto “non è in prima linea sul fronte delle nuove tecnologie e deve trovare una soluzione. Necessita di trovare un partner in Europa e probabilmente venderà Maserati o Alfa Romeo, non avendo la liquidità necessaria per rivitalizzare i due marchi”.