Mercati Asiatici – Borse euforiche. Tokyo (+1,3%) al top dal 1991

Borse asiatiche ben intonate dopo la chiusura in rialzo, con tanto di nuovi record, di Wall Street, dopo lo sblocco dello stallo sullo shutdown.

In Giappone, il Nikkei (+1,3%) si riporta sui massimi dal novembre 1991 grazie ai titoli immobiliari e delle macchine di precisione, attestandosi a 24.124,15 punti. Buon rialzo anche il più ampio indice Topix (+1%) a 1.911,07 punti. Sul fronte monetario, la Bank of Japan ha lasciato invariati i tassi di interesse a -0,1% e l’indicazione di rendimento del bond decennale intorno allo 0 per cento. Il tutto in attesa della conferenza stampa del governatore Haruiko Kuroda. Le borse nipponiche sono sostenute anche dalla risalita del cambio dollaro/yen a 111,1. Sul fronte macro, l’indice generale delle attività industriali è cresciuto dell’1% su base mensile (+0,9% le stime e +0,3% il dato precedenete).

Proseguono gli acquisti sui listini cinesi con Shanghai (+1%), Shenzhen (+0,2%) e Hong Kong (+1,3%), con quest’ultima sempre sui massimi. Le piazze cinesi sono ancora supportate dal recente dato sul Pil del 2017 (+6,9%; migliore tasso di crescita dal 2010), a dimostrazione della robustezza dell’economia del Paese del Dragone.

Sidney (+0,8%) recupera dopo le ultime sedute sottotono. Sulle altre piazze, dove sono ancora aperte le contrattazioni, in progresso Jakarta (+1%), Bangkok (+0,5%), Mumbai (+0,8%), Singapore (+0,4%), Jakarta (+1%) dove l’inflazione, a dicembre, è salita dello 0,4% annuo (+0,6% il consensus e il dato precedente), Taipei (+0,2%) e Seul (+1,4%). Invariata Kuala Lumpur. Cede la borsa neozelandese (-0,3%).

L’indice Msci Asia Pacific, alle 08:10 ora italiana, guadagna lo 0,8%, mentre l’oro si porta a 1.335,8 dollari l’oncia.