Tod’s – Ricavi in ripresa nel 4° trimestre 2017

Il Cda di Tod’s ha comunicato il dato preliminare dei ricavi del gruppo del 2017, che hanno registrato un calo del 3,1% a 963,3 milioni a cambi costanti (-4,1% a cambi correnti), risultando comunque in linea con le attese del gruppo.

Un risultato che evidenzia tuttavia un miglioramento del trend nel quarto trimestre, chiuso con vendite per 241,1 milioni (-2,1%), leggermente al di sopra delle stime del consensus (-2,4%) e migliori rispetto all’andamento dei primi nove mesi dell’anno. Inversione di tendenza che si riflette anche sulle quotazioni del titolo a Piazza Affari in rialzo nell’ultima frazione dell’anno.

Dall’analisi dei ricavi suddivisi per marchi, nel quarto trimestre, emerge una contrazione del fatturato del 9% del marchio Tod’s, principalmente dovuto dall’andamento delle calzature che sconta ancora alcuni ritardi nelle consegne, avvenuti ad inizio stagione e non ancora totalmente recuperati.

Da sottolineare invece la crescita di altri due marchi appartenenti al gruppo: Hogan (+11,3%) e Fay (+9,4%).

Aumenta del 3,2% anche il fatturato per il marchio Roger Vivier, confermando, anche per l’ultima frazione dell’anno, l’apprezzamento da parte dei clienti sia in Italia che all’estero.

Dall’analisi per categorie di prodotti, si registra un lieve calo per la vendita delle calzature e della pelletteria, mentre cresce del 10,6% a circa 21 milioni il fatturato derivante dalla vendita dell’abbigliamento.

La ripartizione geografica del fatturato registra un incremento del 4,4% a 70,6 milioni delle vendite del mercato domestico, che rappresenta circa il 29% del giro d’affari complessivo del gruppo, in ripresa dopo le difficoltà mostrate nei primi nove mesi dell’anno.

Si riduce ancora il contributo da parte del mercato oltreoceano, con una riduzione del 25% a poco più di 20 milioni.

Sostanzialmente in linea con i risultati ottenuti nel pari periodo dello scorso anno invece, il fatturato registrato in Cina e nel resto del mondo.

Dall’analisi per canale distributivo, emerge il calo delle vendite dirette, che rappresentano il 71% delle vendite del gruppo, del 2,8% a 171,8 milioni. Mentre risultano sostanzialmente in pari, al confronto a/a, quelle registrate attraverso il canale dei clienti terzi (franchising e indipendenti).

Al 31 dicembre 2017, la rete distributiva del Gruppo è composta da 275 DOS e 112 negozi in franchising, rispetto ai 272 DOS e 107 negozi in franchising al 31 dicembre 2016.

Il presidente e ad della società, Diego Della Valle ha così commentato: “I risultati ottenuti sono in linea con le nostre attese ed evidenziano dei miglioramenti nell’ultima parte dell’anno. Molto buoni i risultati del marchio Vivier.”

E ha aggiunto: “il 2018 sarà un anno di transizione: la squadra dei managers è molto cambiata ed ha iniziato ad operare; credo che nella seconda parte dell’anno cominceremo a vedere i risultati del loro operato. Vogliamo che ogni marchio rispetti appieno i suoi valori e il suo DNA, proponendo prodotti assolutamente coerenti con la propria storia di made in Italy e artigianalità, ma con una forte componente di innovazione e di creatività, assolutamente indispensabili per attrarre nuovi consumatori.

Il management ha inoltre sottolineato l’intenzione di porre la propria attenzione sullo sviluppo dei canali distributivi DOS, puntando sulla crescita like-for-like e sui nuovi format per i negozi con il progetto di pop-up store in tutto il mondo.

Commento

Il gruppo marchigiano ha mostrato segnali di ripresa importanti nell’ultima frazione dello scorso esercizio, dopo il calo delle vendite registrato nei primi nove mesi dell’anno. Sembrerebbe infatti quasi recuperato il gap negativo segnato nel suddetto periodo derivato dalla debolezza del canale wholesale, verso il quale il gruppo ha assunto un atteggiamento molto prudente, soprattutto nella gestione del rischio di credito in alcuni paesi e ad alcuni problemi nelle spedizioni delle collezioni invernali.

L’inversione di tendenza dei risultati si ritrova anche nell’andamento borsistico del titolo, che dopo la battuta d’arresto registrata dopo la comunicazione dei dati delle vendite dei primi nove mesi dell’esercizio lo scorso novembre, ha registrato un progressivo rialzo da 53,8 a 60,75 euro.