Banca Ifis – Significativa crescita di ricavi e margini con Interbanca nel 2017

Banca Ifis ha archiviato il 2017 con un utile netto più che raddoppiato a 180,8 milioni rispetto a quello normalizzato del 2016, togliendo le componenti non ricorrenti, grazie anche all’entrata a pieno regime dell’integrazione di Interbanca. Il risultato ha beneficiato della notevole crescita del margine di intermediazione (+59,4% a/a a 519,6 milioni).

Utile netto più che raddoppiato a 180,8 milioni per Banca Ifis nel 2017 rispetto all’utile netto adjusted del 2016, al netto delle componenti non ricorrenti. Per quanto riguarda il risultato netto 2016, si ricorda che quello reported era stato pari a 697,7 milioni, computando anche gli effetti positivi straordinari generati dall’acquisizione di Interbanca (pari a 633,4 milioni) avvenuta alla fine dello stesso anno.

Una dinamica sostenuta dalla crescita del margine di intermediazione a 519,6 milioni (+59,1% a/a), a sua volta influenzata anche dal consolidamento della suddetta Interbanca. All’interno di questo importo, la parte da ricondurre all’attività puramente caratteristica si è attestata a 398,8 milioni.

A livello di singoli settori, quello che ha portato un maggiore contributo è stata l’area dei crediti verso imprese (che include crediti commerciali, corporate banking, leasing e crediti fiscali) con un margine di intermediazione di 355,2 milioni (+117,1% a/a), seguito dalla divisione npl a 164,5 milioni (+10,9% rispetto al 2016).

I costi operativi sono cresciuti meno che proporzionalmente a 256,3 milioni (+49,3% a/a). Nel dettaglio, le spese per il personale sono salite a 98,3 milioni (+49,1% rispetto al 2016), mentre gli altri costi operativi hanno raggiunto i 152,6 milioni (+20,9% a/a). Sull’incremento dei costi totali ha influito anche l’integrazione della già citata Interbanca.

Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 263,3 milioni (+113,4% a/a) e, dopo aver contabilizzato rettifiche su crediti per 18,4 milioni (-17,5% a/a), un risultato netto di 244,9 (+142% a/a).

In termini patrimoniali, il Cet1 al 31 dicembre si è attestato al 15,64% (15,82% a fine 2016)

Il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo per azione pari a 1 euro (+22% rispetto all’anno precedente).