Mercati – Europa resta debole dopo partenza Usa, Ftse Mib -0,3%

Andamento ancora incerto per le Borse del Vecchio Continente, nonostante la partenza positiva di Wall Street. Intorno alle 16:00 il Ftse Mib di Milano (-0,3%) e il Dax di Francoforte (-0,5%) scambiano in frazionale ribasso, il Cac 40 di Parigi è invariato e l’Ibex 35 di Madrid  cede lo 0,7% mentre il Ftse 100 di Londra è leggermente positivo (+0,3%). Oltreoceano gli indici americani viaggiano in rialzo fino a mezzo punto percentuale.

Gli investitori restano in attesa dei verbali della Federal Reserve, che verranno pubblicati stasera, da cui sperano di ottenere indicazioni sull’outlook dell’inflazione e sul ritmo dei rialzi dei tassi di interesse, oltre ad eventuali anticipazioni sul primo intervento ufficiale del nuovo governatore, Jerome Powell, in programma la prossima settimana.

Nell’agenda macroeconomica odierna spiccano i dati preliminari di febbraio sull’attività manifatturiera e terziaria di Francia, Germania ed Eurozona, che presentano su tutta la linea segnali al di sotto delle attese, mentre gli analoghi dati statunitensi hanno superato le aspettative segnando una crescita rispetto a gennaio.

In flessione i rendimenti obbligazionari dei titoli di Stato sulla scadenza decennale, con il Tbond rientrato sotto il 2,9 per cento. Le aste di titoli di Stato per complessivi 258 miliardi di dollari previste per questa settimana sono partite ieri con bond per 179 miliardi di dollari aventi scadenze comprese tra un mese e i due anni. In Europa il rendimento del Btp italiano scende al 2,04%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 132 punti base.

Sul Forex il dollaro resta ben intonato contro euro (EUR/USD 1,232) e yen (USD/JPY 107,5), anche se l’opinione più diffusa è che si tratti di un breve rally in un contesto di debolezza più a lungo termine. Sterlina in frazionale calo dopo i dati sul mercato del lavoro britannico, che hanno visto il tasso di disoccupazione in aumento al 4,4% nella media del trimestre terminato a dicembre, a fronte del 4,3% del mese precedente e del consensus degli analisti.

Tra le materie prime l’oro oscilla intorno a 1.330 dollari l’oncia, mentre flettono le quotazioni del petrolio, con Wti (-0,5%) e Brent (-0,2%) rispettivamente a quota 61,5 e 65,1 dollari al barile. L’attenzione nel comparto si sposta nuovamente sui dati settimanali relativi alle scorte americane di greggio, da cui si attende un incremento di 3 milioni di barili. Nonostante l’Opec e la Russia persistano con i tagli alla produzione, una nuova espansione delle riserve potrebbe minare i loro sforzi di riequilibrare il mercato.

Tornando a Piazza Affari, tra le big cap spicca FERRAGAMO (+2%) dopo l’avvio della settimana della moda, seguita da LUXOTTICA (+1,3%) mentre MONCLER è sostanzialmente invariata dopo la presentazione ufficiale del progetto “Genius”.

In frazionale rialzo TELECOM ITALIA (+0,5%), che venerdì riunirà il cda in sede straordinaria per esaminare il dossier Persidera e per valutare l’offerta congiunta vincolante da 250 milioni di F2i e Rai Way che, secondo indiscrezioni, sarebbe almeno 100 milioni inferiore alle attese.

Debole invece MEDIASET (-0,4%), dopo il fallimento del primo tentativo di mediazione con Vivendi per la questione Premium. A questo punto si va verso l’udienza civile programmata per il prossimo 27 febbraio.

Resta in fondo al Ftse Mib RECORDATI (-2,8%) dopo la sospensione in avvio, seguita da SAIPEM (-1,7%) e da TENARIS (-1,5%) che oggi riunisce il cda per l’approvazione dei dati contabili. In calo anche ATLANTIA (-1,4%), i cui soci hanno approvato l’estensione dal 30 aprile al 30 novembre del termine per l’esecuzione dell’aumento di capitale a servizio dell’Opas su Abertis.