La crescente importanza della comunicazione per le Banche Centrali

Ce lo aveva detto Mario Draghi nell’ultima conferenza stampa di gennaio, ce l’ha provato la reazione esagerata di Wall Street più di recente, ce lo riafferma oggi Jens Weidmann nel suo discorso per l’approvazione del bilancio 2017 della Bundesbank: “La turbolenza della Borsa all’inizio del mese mostra che l’affidabilità di quanto viene comunicato gioca un ruolo particolarmente significativo”.

Le parole possono avere significati differenti e devono quindi essere interpretate all’interno di una frase, di un discorso, di un pensiero. Le traduzioni amplificano ancora di più questo aspetto.

Chi ascolta fa affidamento su quanto capisce e, pertanto, è importante che i gradi di libertà nel recepimento del messaggio siano minimi, pena il fraintendimento o peggio la travisazione.

Quanto io capisco dalle parole di Weidmann oggi è che desidererebbe dare dei tempi precisi al mercato: gli acquisti di asset si interromperanno “ad una certa data”, ma l’effetto sul Quantitative easing sarà limitato perché si è formato uno stock di portafoglio talmente imponente che il solo reinvestimento dei flussi correnti e di rimborsi è più che sufficiente a non turbare l’equilibrio raggiunto.

La banca centrale non può restare ostaggio di tassi bassi e, poiché l’economia va bene e l’inflazione è instradata verso quel 2% obiettivo, o qualcosa meno, sarebbe il caso di approfittare per invertirne il corso, anche perché il boom attuale ha natura congiunturale e nel lungo periodo le prospettive di crescita non sono migliorate.

Poi il mantenere la politica monetaria così accomodante ha “impigrito” i politici, che non hanno approfittato per risanare gli squilibri di bilancio strutturali né per accelerare sulle grandi riforme.

Quindi, sempre in base a quello che capisco io, sarebbe meglio giocare di anticipo e ricaricare l’arsenale, semmai, dovesse ripresentarsi la necessità di sparare.

Se la mia intepretazione è corretta, bisognerebbe chiederlo proprio a lui anche perché, suppongo abbia forse stilato, ma sicuramente concepito, il discorso nella sua lingua madre che io leggo tradotto in inglese.

I tassi sono leggermente saliti e le Borse hanno invertito il senso di marcia. L’euro sta lì. Non credo siano state le parole di Weidmann, ma io le ho così interpretate e il movimento mi sembra coerente.