Obbligazioni – Tutto come previsto

Il pomeriggio si limita a rileggere un copione già conosciuto. I dati sull’inflazione americana risultano perfettamente in linea con il consenso di mercato. Wall Street è in frazionale rialzo, mentre il T-bond si diletta in area 2,87 per cento.

Solo il dollaro è leggermente più debole, portandosi nella fascia più alta di 1,23 contro euro accusando la nuova piccola scossa politica che vede Trump allontanare il proprio segretario di Stato, Rex Tillerson, troppo in dissonanza con il pensiero del presidente, e optare per una figura più muscolare quale quella di Mike Pompeo, generale e direttore della Cia.

Le aste italiane non hanno riservato sorprese: ben coperte tutte e quattro le emissioni in programma e, in particolare, le più lunghe (15 e 30 anni) che hanno visto un rapporto domanda di titoli sulla quantità in aggiudicazione superiori rispettivamente a 1,6 e 2,6 volte, segno che gli investitori istituzionali guardano sempre con forte interesse l’appetibilità dei rendimenti generosi offerti dalla Repubblica Italiana.

Sulle scadenze tradizionali (2, 5 e 10 anni) veramente poco nulla da raccontare e lo stesso, come già anticipato in mattinata, vale per le obbligazioni societarie.