Obbligazioni – Le vendite al dettaglio più deboli in Usa non toccano il mercato

Basta guardare al cambio dollaro/euro, non ci si stanca di ripeterlo, per capire che le emozioni sono un fattore assente dal mercato di questi ultimi giorni. 1,2360-80 è l’intervallo in cui oscilla pigramente da questa mattina.

I dati sui prezzi alla produzione sono usciti perfettamente in linea con le attese, mentre quelli sulle vendite al dettaglio sono apparsi più deludenti su base mensile. Ma questo non urta l’umore degli investitori, perché esaminati nel dettaglio si mostrano compatibili con interpretazioni di natura congiunturale (per esempio il calo delle vendite di auto come esaurimento dell’effetto uragani dell’autunno scorso) e perché la revisione del dato di gennaio, al rialzo, edulcora il quadro di riferimento. Non stupisce quindi il timido rimbalzo del rendimento del T-bond in lettura congiunta con le attese per un’apertura positiva di Wall Street.

In Europa, a prescindere dallo scontato ottenimento della fiducia del nuovo governo targato Merkel, ci pensa il signor Pierre Moscovici, commissario agli affari economici dell’Unione Europea, a contraddire i commenti di Padoan di ieri ed esprimere un forte senso di fiducia sull’Italia. Come i commenti del secondo, ieri, non avevano scosso il Btp, così pure, ovviamente, quelli di Moscovici di oggi hanno pari effetto.

Tassi europei fermi e fermi anche gli spread inclusi quelli sui corporate bond.