Banche – Accentuano il calo nell’ultima parte (-1,1%), realizzi su Creval (-2,8%)

ll Ftse Italia Banche termina con un ribasso dell’1,4% e in linea all’analogo europeo (-1,4%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-1,1%).

Il comparto creditizio ha ampliato il rosso nell’ultima seduta, probabilmente condizionato anche dal riaffacciarsi dell’incertezza politica post elettorale dopo le dichiarazioni contro l’euro rilasciate da un esponente (Matteo Salvini) di un partito politico antieuropeista (Lega Nord) che ha aperto a una potenziale collaborazione con un altro movimento che avversa l’Europa (M5S), provocando anche una risalita dello spread Btp-Bund oltre 140 punti base.

Per quanto riguardo le questioni strettamente di settore, l’attenzione degli investitori ieri si è concentrata sul pacchetto di misure pubblicate dalla Commissione Europea per la gestione dei crediti deteriorati che saranno applicate solo ai nuovi prestiti. In particolare, le norme prevedono una svalutazione integrale in otto anni per i crediti garantiti e in due anni per quelli non garantiti, con accantonamenti progressivi e crescenti.

Oggi, invece, sarà la volta della Vigilanza della Bce, che divulgherà la versione definitiva dell’Addendum.

Nel listino principale tutti titoli hanno accentuato le perdite nella parte finale della seduta, chiudendo con ribassi compresi tra l’1% e il 2,5 per cento.

Arretra ancora Mps (-0,9%), che martedì ha annunciato la sostituzione di Francesco Mele, che ha rassegnato le dimissioni, con Andrea Rovellini nella carica di Cfo.

Nel Mid Cap le vendite penalizzano Popolare Sondrio (-3,5%) e, in misura minore, Credem (-1,8%).

Proseguono le prese di profitto su Creval (-2,8%), dopo il rally dei giorni in scia al successo dell’aumento di capitale da 700 milioni. Nel frattempo, l’offerta dei diritti rimasti inoptati partita martedì ha visto circa l’84% del quantitativo già venduto.

Si interrompe la corsa di Carige (-2,1%) dopo i guadagni degli ultimi giorni, con il mercato che resta in attesa delle prossime mosse degli azionisti, vecchi e nuovi, in vista di un nuovo equilibrio nell’assetto della governance.