Generali – Risultato operativo record a 4,89 mld nel 2017

Generali ha archiviato il 2017 con premi lordi pari a 68,5 miliardi, in linea con l’anno precedente. Più dinamico l’andamento del risultato operativo, che ha toccato il record di 4,89 miliardi (+2,3% a/a) grazie anche alla buona performance dell’asset management e alla sostanziale stabilità dei costi operativi. L’utile netto di pertinenza del gruppo, infine, si è attestato a 2,11 miliardi (+1,4% rispetto al 2016). Risultato che ha consentito al board di proporre un dividendo per azione in crescita del 6% a 0,85 euro rispetto all’anno precedente.

“Gli eccellenti risultati che presentiamo oggi confermano la validità e l’efficacia del nostro piano strategico nell’attuale contesto di mercato. Siamo quindi perfettamente posizionati per raggiungere tutti gli obiettivi che ci eravamo fissati per il 2018. L’eccellenza tecnica nei rami danni e vita, i risultati delle attività di Investments, Asset & Wealth Management, il raggiungimento della riduzione dei costi con due anni di anticipo hanno consentito di migliorare ulteriormente il risultato operativo, il più alto di sempre”.

È con queste parole che Philippe Donnet, Ceo di Generali, ha commentato i conti dell’esercizio appena chiuso, ricordando che “Nel 2017, il gruppo ha portato avanti progetti importanti, come il lancio della nuova strategia sull’asset management, l’ottimizzazione del posizionamento internazionale, il complesso e fondamentale riassetto del business in Germania. Questi risultati ci consentono di guardare con fiducia al futuro”.

Il 2018 sarà l’ultimo anno coperto dall’attuale piano strategico, che vedrà il completamento del turnaround industriale. Alla fine dell’anno in corso sarà presentato il nuovo piano industriale, orientato allo sviluppo e alla crescita.

Passando ai conti, Generali nello scorso esercizio ha registrato una raccolta premi lorda consolidata sostanzialmente stabile a 68,5 miliardi (64,94 al netto della riassicurazione). Nel dettaglio, si è verificata una frenata della raccolta vita compensata dalla lieve crescita del settore danni.

Il segmento danni ha registrato premi totali per 20,7 miliardi, con un leggero incremento dell’1,7% rispetto all’anno precedente. La crescita è stata trainata soprattutto dal ramo auto, con una raccolta premi in progresso del 3% annuo. Positivo anche l’apporto del ramo non auto (+0,9% a/a).

Il ramo vita, invece, ha riportato una raccolta pari a 47,8 miliardi (-1% rispetto al periodo di confronto). All’interno di questo comparto, precise scelte aziendali prevedono lo spostamento della raccolta verso prodotti con un migliore rapporto rischio/rendimento, come ad esempio le unit-linked, e la progressiva riduzione di quella originata dalle polizze vita tradizionali.

La concentrazione verso i prodotti a maggiore marginalità, unita all’ulteriore stretta sui costi, hanno permesso al risultato operativo di toccare 4,89 miliardi (+2,3% rispetto al 2016), livello record nella storia del gruppo. Di questi, 3,14 miliardi (+1,8% a/a) derivano dal ramo vita e 1,97 miliardi (-4,9% a/a a causa principalmente dal maggior impatto dei sinistri catastrofali) dal segmento danni. In merito a quest’ultimo, iI Combined ratio si è attestato al 92,8% (92,3% nel 2016).

Il risultato operativo ha beneficiato anche dell’ottima performance del segmento finanziario, con la divisione Investments, Asset e Wealth Management e con Banca Generali, che hanno apportato 0,46 miliardi (+43% rispetto al 2016). Il Roe è stato pari al 13,4 per cento.

Il periodo si è chiuso con un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 2,11 miliardi (+1,4% a/a), dopo avere scontato una minusvalenza di 0,22 miliardi originata dalla cessione della controllata olandese, oltre a maggiori imposte (+20,9% a 1,28 miliardi rispetto all’anno precedente).

Il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo per azione pari a 0,85 euro (+6% rispetto al 2016), per un ammontare complessivo di 1,33 miliardi (con un pay-out del 63% rispetto al 60% dell’anno precedente). Il dividendo sarà in pagamento dal 23 maggio, con stacco cedola il 21 maggio e record date il 22 maggio.

Sul fronte della solidità patrimoniale, il Regulatory Solvency ratio è pari al 208% (178% a fine 2016), mentre l’Economic Solvency ratio si attesta al 230% (194% al 31 dicembre 2016).

Il patrimonio netto consolidato di pertinenza del gruppo ammonta a 25,1 miliardi, in crescita rispetto ai 24,5 miliardi al 31 dicembre 2016.