Obbligazioni – L’appeal americano

Come anticipato nel commento di ieri mattina, un dato molto interessante che sarebbe stato comunicato solo nella serata americana era quello relativo agli investimenti stranieri in Treasuries (titoli di Stato) americani.

Dopo i cospicui deflussi dell’ultimo trimestre 2017, gennaio ha segnato un’inversione di tendenza con un ritorno di acquisti netti per 8,4 miliardi di dollari.

Questo dato dà conforto a un quadro d’insieme di stabilità perché può essere interpretato come un livello, tanto del cambio quanto dei tassi, dal quale il timore di subire perdite è limitato o gestibile.

Il dollaro si è appoggiato su 1,23 contro euro e si muove poco sopra in area 1,2310-20, il rendimento del T-bond nella parte bassa del 2,82 per cento.

L’Europa apre quasi esattamente sui livelli del pomeriggio di ieri e attende di leggere i dati sull’inflazione europea con una certa svogliatezza, tenuto conto che è la vigilia del week end. Week end che vedrà l’appuntamento politico delle elezioni presidenziali russe.

Il piccolo movimento sugli spread dei titoli corporate non è significativo. Come abbiamo più volte ricordato, vengono presi a riferimento i soli titoli di fascia sub-investment grade, denominati sia in euro sia in dollari, titoli per loro stessa natura più volatili.