Sebbene ampiamente scontata, la necessità espressa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella di una nuova tornata di consultazioni alla ricerca di un possibile punto di incontro tra forze diverse per la formazione di un Governo spinge al rialzo lo spread Italia-Germania che si riporta, nel tratto a dieci anni, in area 130 pb.
In realtà lo spread sale di qualche decimale anche per le scadenze a 2 e 5 anni, complice anche la discesa, seppure minima, del rendimento di titoli tedeschi dopo il dato profondamente deludente della produzione industriale, calata in febbraio dell’1,6% mese su mese.
Negli Stati Uniti, il rendimento del T-bond si mantiene stabile poco sopra il 2,80%, sebbene i futures su Wall Street indichino una correzione dei listini prossima all’1% sull’annunciato inasprimento delle tariffe nei confronti della Cina da parte di Donald Trump. Attese anche per quanto dirà oggi il neopresidente della Fed Jerome Powell.
Gli spread sui corporate bonds high-yield, tanto in euro che in dollari, si mantengono stabili mentre il biglietto verde si rafforza tanto nei confronti dell’euro (1,2240 dopo avere sfiorato quota 1,22) che dello yen giapponese (area 107,50).