Mercati – Apertura in frazionale rialzo, a Milano bene le banche

Avvio in territorio positivo per le borse europee, mentre sullo sfondo permangono le preoccupazioni relative alla situazione in Siria e le tensioni tra Stati Uniti e Cina. Intorno alle 9:15, a Milano il Ftse Mib segna un +0,4% in area 23.400 punti. In lieve rialzo anche il Dax di Francoforte (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), mentre oscilla sulla parità il Ftse 100 di Londra.

Sul fronte macro, da seguire i dati sull’inflazione italiana a marzo, il tasso di disoccupazione di febbraio in Gran Bretagna e, soprattutto, gli indici Zew di aprile sulle aspettative economiche  di Germania ed Eurozona, mentre nel pomeriggio, in Usa usciranno i dati sulla produzione industriale di marzo.

In Cina, invece, il Pil del primo trimestre 2018 è cresciuto del 6,8% su base annua (in linea con la stima e con la rilevazione precedente) e dell’1,4% rispetto al trimestre precedente (+1,5% il consensus e +1,6% la rilevazione precedente).

A marzo, invece, la produzione industriale è aumentata del 6% annuo (+6,4% le attese e +7,2% al rilevazione precedente), mentre la vendite al dettaglio sono salite del 10,1% rispetto all’anno precedente (+9,7% le stime e il dato precedente).

Intanto, nel mercato dei cambi, l’euro/dollaro si è riportato in area 1,24, mentre il dollaro/yen è sceso nuovamente sotto quota 107, in attesa del vertice di due giorni tra il primo ministro Shinzo Abe e il presidente americano Donald Trump.

Tra le materie prime, l’oro avanza leggermente in area 1.350 dollari l’oncia. In leggero rialzo anche le quotazioni del petrolio, con il Brent (+0,4%) a 71,7 dollari e il Wti (+0,5%) a 66,6 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano riparte dall’1,78%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 125 punti base.

Tornando a Piazza Affari, in rialzo in avvio BANCO BPM (+1,1%) che ha collocato un bond quinquennale da 500 milioni ‘senior preferred’ al prezzo di 99,64% e cedola fissa dell’1,75%, ricevendo una domanda da parte di 90 investitori istituzionali per complessivi 700 milioni.

Ben intonati anche gli altri bancari BPER (+1%), UBI (+0,8%) e INTESA SANPAOLO (+0,7%), con quest’ultima che ha ricevuto da Intrum un’offerta vincolante per una partnership strategica riguardante i crediti deteriorati del valore complessivo di 3,6 miliardi

Dopo la flessione di ieri, riprendono a salire FCA (+1,1%) e, sempre nell’automotive, CNH (+0,7%), che ha annunciato un’armonizzazione di alcuni benefit per parte dei sui ex dipendenti Usa stimando una riduzione delle passività per circa 500-550 milioni di dollari, realizzando un corrispondente provento ante imposte.