Generali – Supera il target di 1 mld stimato per cessioni attività non core

Generali, con la settima cessione annunciata, ha superato il target minimo di 1 miliardo fissato dall’attuale piano strategico come ricavato delle dismissione delle attività in essere nei Paesi non ritenuti più profittevoli.

Grazie alla vendita della controllata belga avviata ieri, che sarà perfezionata nella seconda parte del 2018, il gruppo triestino ha portato a oltre 1,1 miliardi l’incasso derivante dalle attività non ritenute più core.

Ai 540 milioni a cui è stata valorizzata Generali Belgium, bisogna aggiungere i circa 630 milioni generati dalle sei cessioni annunciate/concluse.

Nel dettaglio, il Leone di Trieste ha ceduto la controllata irlandese per 286 milioni, quella olandese per 143 milioni, quella panamense per 172 milioni e quella colombiana per 30 milioni. Non erano stati divulgati i prezzi per la vendita delle controllate in Liechtenstein e in Guatemala.

Entro l’estate verrà presa una decisione sulla controllata tedesca attiva nel vita Generali Leben, che potrebbe anche essere venduta. I rumor finanziari parlano di una valutazione intorno ai 900 milioni.

Secondo indiscrezioni di stampa, i prossimi indiziati alla cessione sono Portogallo e Grecia in Europa, la Tunisia in Africa, gli Emirati Arabi e le Filippine in Asia e l’Ecuador in Sud America.

COMMENTO

È molto positivo per la compagnia triestina il fatto che, con la cessione della controllata belga, sia già riuscito a superare il target minimo di 1 miliardo che doveva essere generato dalla dismissione delle controllate attive nei Paesi non ritenuti più core.

Anche il mercato dimostra di apprezzare, con il titolo che intorno alle 11:00 a Piazza Affari segna un rialzo dello 0,5% a 16,48 euro.

Nei prossimi mesi, come sottolineato dal responsabile della Global Business Lines & International, Frédéric De Courtois, il gruppo continuerà a portare avanti questa strategia. Il turnaround industriale sarà completato nel 2018.

Le risorse generate dalla cessioni saranno investite in quelle aree ritenute a più alto potenziale di crescita, come più volte sottolineato dal Ceo Philippe Donnet, anche nell’ambito della nuova fase del gruppo che il gruppo avvierà alla fine del 2018, improntata sullo sviluppo e la crescita.