Mercati Usa – Previsto avvio debole, attenzione a Apple

I futures sull’azionario Usa scambiano in ribasso dello 0,2-0,3%, preannunciando un’apertura in territorio negativo a Wall Street in linea all’andamento incerto delle borse europee, dopo i guadagni degli scorsi giorni.

In particolare lo S&P 500 ha messo a segno una striscia di tre sedute consecutive in rialzo sostenuto dai solidi risultati trimestrali delle società americane, con circa l’80% che ha battuto le attese degli analisti su ricavi e utili.

Tra queste non fanno eccezione le banche, anche se le azioni dei principali istituti finanziari hanno faticato nelle ultime sedute. Una possibile spiegazione potrebbe essere collegata al fatto che l’incremento dei risultati è riconducibile alla diminuzione delle corporate tax, un effetto senza il quale Well Fargo avrebbe riportato utili in calo mentre Citigroup e Bank of America non avrebbero registrato alcuna crescita.

Sul fronte macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 232 mila unità, rispetto alle 230 mila unità previste dal consensus e alle 233 mila della rilevazione precedente.

L’indice di produzione della Fed di Filadeflia di aprile, invece, si è cresciuto a 23,2 punti dai 22,3 punti di marzo (20,8 il consensus), mentre nel pomeriggio uscirà il leading idicator di marzo.

Per quanto riguarda l’azionario, APPLE perde circa l’1,8% nel premarket dopo che Mizuho Securities Usa ha dichiarato di prevedere una domanda debole per l’iPhone 8 che potrebbe influire negativamente sulla guidance per il terzo trimestre.

In rialzo nel pre-borsa, invece, AMAZON (+2%), dopo aver annunciato che il suo servizio Prime ha superato i 100 milioni di abbonati a livello mondiale, e AMERICAN EXPRESS (+3,6%), in scia ai conti migliori delle attese diffusi ieri a mercati chiusi.

Debole prima dell’apertura ufficiale delle contrattazioni anche PROCTER & GAMBLE (-2,6%) dopo aver presentato i risultati trimestrali. La società, inoltre, ha raggiunto un accordo per rilevare la divisione consumer healt di Merck per 3,4 miliardi di euro.