Mercati – Milano sprinta e chiude a +0,6%, rendimenti bond e dollaro in ascesa

Accelerazione nel finale per le Borse europee, in scia al miglioramento di Wall Street dopo un avvio piatto. Il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni in rialzo dello 0,6% a 23.982 punti, parzialmente frenato dallo stacco dei dividendi di Unicredit, Luxottica, Fineco, Ferrari, Recordati, Cnh e Prysmian.

Modesti segni positivi anche per il Dax di Francoforte (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), mentre fra gli indici americani spicca il Nasdaq a +0,5 per cento.

A Wall Street l’attenzione resta concentrata prevalentemente sulla stagione di trimestrali, oltre che sul rendimento del Treasury, che ha toccato il 2,99% per la prima volta dal 2014. Un’ascesa supportata dalle prospettive di crescita dell’economia e dell’inflazione negli Stati Uniti, che potrebbero indurre un atteggiamento maggiormente restrittivo da parte della Fed. Prosegue il sell-off anche sul comparto obbligazionario europeo, con il Btp che avanza all’1,79% mentre lo spread con il Bund si riduce a 116 punti base.

Il rialzo dei rendimenti governativi Usa sostiene il dollaro, che riduce il cambio con l’euro a 1,221 e porta quello con lo yen a 108,6. Il rafforzamento del biglietto verde invece penalizza l’oro, in ribasso a 1.323 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del petrolio recuperano dai minimi intraday con Wti e Brent rispettivamente a 67,9 e 73,9 dollari al barile.

Per quanto riguarda i dati macro, sono stati diffusi gli indici Pmi preliminari di aprile di Eurozona e Usa. L’attività economica della zona euro resta in crescita ma continua a manifestare segnali d’indebolimento, mentre dagli Stati Uniti giungono indicazioni positive soprattutto per il settore manifatturiero. In settimana sono attesi i numeri sul Pil a stelle e strisce, mentre in Europa si attende soprattutto la riunione della Bce di giovedì.

Tornando a Piazza Affari, le migliori performance giornaliere tra le big cap vengono realizzate da FCA (+2,1%), MEDIOBANCA (+2%) e UNIPOLSAI (+1,9%), i cui soci hanno ha approvato la distribuzione di un dividendo complessivo pari a 0,145 euro per azione. In spolvero anche BANCA GENERALI (+1,4%) dopo i conti.

Positiva SAIPEM (+0,9%) in attesa dei risultati del primo trimestre, mentre la società si è aggiudicata nuovi contratti nel drilling Offshore e nell’E&C Offshore per un valore complessivo di circa 190 milioni di dollari.

Debole invece TELECOM ITALIA (-0,7%), dopo che il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso presentato da Tim e Vivendi contro l’integrazione dell’ordine del giorno per l’assemblea di domani. Gli azionisti, dunque, non potranno votare in tale appuntamento la revoca e sostituzione di sei consiglieri richiesta dal fondo americano.

Tra i titoli penalizzati dallo stacco cedola chiude in controtendenza UNICREDIT (+0,9%), sorretta anche dai giudizi favorevoli di Barclays, Deutsche Bank e Citigroup.

Sottotono le utilities, penalizzate in parte dal rialzo dei rendimenti obbligazionari. Vendite su ITALGAS (-1,6%), TERNA (-0,7%) e SNAM (-0,4%), che guiderà il consorzio per rilevare il 90% della brasiliana Tag. Termina a +0,6% ENEL, che dovrà presentare la propria offerta per Eletropaulo in un’asta che si terrà il 18 maggio.