Utility – Settore debole (-0,4%), pesa il rialzo degli yield sui governativi

Pomeriggio all’insegna della debolezza per il Ftse Italia Servizi Pubblici nella prima seduta della nuova ottava. Intorno alle ore 15:25, il paniere dei titoli del settore utility e delle rinnovabili quotati a piazza Affari sta registrando una flessione dello 0,41% rispetto alla chiusura sostanzialmente invariata di venerdì pomeriggio. In termini relativi, la performance dell’indice del comparto in esame è tra le peggiori del listino milanese, e sostanzialmente in linea con quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (-0,4%).

Nell’attesa dei risultati del 1° trimestre del 2018, a pesare ancora una volta sul Ftse Italia Servizi Pubblici il rialzo degli yield a livello mondiale con il Treasury statunitense che stamattina è arrivato a sfiorare il 3% (attualmente al 2,97%, in rialzo di 1 punto base), il Bund è balzato allo 0,627%, in rialzo di circa 4 punti base e il Btp a 10 anni è salito all’1,785%, in aumento di quasi 2 basis point. Da segnalare che giovedì si svolgerà la riunione della Bce, dalla quale non sono attese variazioni al costo del denaro ma possibili segnali per gli investitori circa un allentamento degli stimoli monetari in vista del meeting di giugno.

Ricordiamo che, in generale, i titoli del comparto utility e delle rinnovabili sono visti come una proxy delle obbligazioni anche perché, da un punto di vista teorico, un incremento dei tassi penalizza le utility in quanto implica un aumento degli oneri finanziari il cui peso nel conto economico di questo tipo di gruppi è rilevante per gli più elevati livelli d’indebitamento, mentre permette alle banche di aumentare i ricavi dell’attività tipica, cioè il margine d’interesse.

Si rileva che da inizio anno la prevalenza delle attese di una politica monetaria meno espansiva a livello mondiale sulla scia dei positivi dati macro hanno consentito al Ftse Italia Banche di guadagnare il 14,2% a fronte di una flessione dello 0,2% del Ftse Italia Servizi Pubblici.