Mercati – Draghi conferma tassi bassi a lungo, Milano +0,5%

Le Borse europee proseguono senza una direzione precisa, dopo le delibere della Bce e la conferenza stampa di Mario Draghi, mentre Wall Street ha aperto in rialzo trainata dal Nasdaq a +1 per cento. Intorno alle 16:00 il Ftse Mib di Milano guadagna lo 0,5%, seguito dal Cac 40 di Parigi (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) e il Dax di Francoforte (flat). Oltreoceano l’attenzione resta focalizzata sulle trimestrali, con il listino tecnologico sostenuto dai conti oltre le attese di Facebook (+7%).

Per quanto riguarda il Vecchio Continente, la Bce ha mantenuto invariati i tassi di riferimento, il programma di acquisti di titoli e la guidance. Nel suo intervento il presidente ha confermato che i tassi resteranno sui livelli attuali ben oltre la fine del QE e ha ribadito la necessità di mantenere gli stimoli monetari per sostenere la ripresa dell’inflazione. Draghi ha constatato che l’economia dell’Eurozona mostra segnali di moderazione ma resta in crescita e ha affermato che l’istituto centrale continuerà a monitorare l’andamento del tasso di cambio.

Il board non ha discusso di tapering e il numero uno dell’Eurotower ha ribadito che serve “prudenza, pazienza e persistenza”, parlando inoltre di “mano ferma” nell’approccio di politica monetaria.

Parole accomodanti che non provocano grossi movimenti tra le valute, con l’euro/dollaro che oscilla ma resta poco sotto quota 1,22. Rifiata il biglietto verde, dopo essere stato sostenuto negli scorsi giorni dall’impennata dei rendimenti obbligazionari, con il dollaro/yen in calo a 109,1 in attesa della riunione della Bank of Japan domani.

Nel comparto del reddito fisso il T-Bond scende lievemente sotto il 3 per cento. In calo anche i rendimenti dei governativi europei, con il Btp all’1,76% separato da uno spread di circa 115 punti base dal Bund.

Tra le materie prime, l’oro è poco mosso a 1.323 dollari l’oncia, mentre avanzano leggermente le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 68,4 e 74,7 dollari al barile. Il tutto in attesa di capire se Trump abbandonerà l’accordo sul nucleare iraniano, applicando nuovamente le sanzioni al Paese mediorientale, che potrebbe ridurre le esportazioni.

Tornando a Piazza Affari, MEDIASET svetta tra le big cap con un rialzo del 2,8 per cento, seguita da FCA (+2%) ben intonata dopo i conti.

In evidenza anche A2A (+1,2%) ed ENI (+1,2%) che diffonderà i risultati domattina, mentre TENARIS (+0,6%) oggi riunisce il Cda per l’approvazione dei dati contabili.

In modesto rialzo anche ENEL (+0,2%) che ha alzato l’offerta su Eletropaulo a 32 reais per azione mentre scambiano deboli FINECO (-1%) e LEONARDO (-0,9%).