Mercati – Finale positivo nel giorno di Draghi, Milano svetta a +1%

Chiusura in rialzo, nel giorno della Bce, per i listini del Vecchio Continente, sostenuti nel pomeriggio dall’indebolimento dell’euro e dall’accelerazione di Wall Street, con gli indici americani guidati dal Nasdaq (+1,3%).

Il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni in progresso dell’1% a 24.039 punti, seguito dal Cac 40 di Parigi (+0,7%), dal Dax di Francoforte (+0,6%), dal Ftse 100 di Londra (+0,5%) e dall’Ibex 35 di Madrid (+0,4%). Oltreoceano l’attenzione resta focalizzata sulle trimestrali, con il listino tecnologico sostenuto dai conti oltre le attese di Facebook (+9%).

Per quanto riguarda il Vecchio Continente, il focus di giornata era sull’istituto centrale, che ha mantenuto invariati i tassi di riferimento, il programma di acquisti di titoli e la guidance. Nel suo intervento, il presidente ha confermato che i tassi resteranno sui livelli attuali ben oltre la fine del QE e ha ribadito la necessità di mantenere gli stimoli per sostenere l’inflazione.

L’economia dell’Eurozona, ha constatato Draghi, mostra segnali di “moderazione” ma resta in crescita. In questo appuntamento non si è discusso di tapering e il numero uno della Bce ha ribadito che serve “prudenza, pazienza e persistenza”, parlando inoltre di “mano ferma” nell’approccio di politica monetaria.

Sempre sotto osservazione del board il tasso di cambio. Intanto sul Forex l’euro cede ulteriore terreno nei confronti del dollaro, scivolando a 1,211, mentre il dollaro/yen resta sopra quota 109 in attesa della riunione della Bank of Japan domani.

Nel comparto del reddito fisso il T-Bond scende lievemente sotto il 3%; calo generalizzato anche per i rendimenti dei governativi europei con il Btp all’1,74%, separato da uno spread di circa 115 punti base dal Bund.

Tra le materie prime, l’oro è poco mosso a 1.323 dollari l’oncia, mentre avanzano leggermente le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 68 e 74,4 dollari al barile, in attesa di capire se Trump abbandonerà l’accordo sul nucleare iraniano, applicando nuovamente le sanzioni al Paese mediorientale, che potrebbe ridurre le esportazioni.

Tornando a Piazza Affari, MEDIASET svetta tra le big cap con un rialzo del 2,4%, seguita da A2A (+2,1%) e FCA (+2%), ben intonata dopo i conti.

In evidenza anche ENI (+2%) che diffonderà i risultati domani mattina, mentre TENARIS chiude a +0,4% nel giorno del cda per l’approvazione dei dati contabili.

In discreto rialzo anche ENEL (+1,2%), che ha alzato l’offerta su Eletropaulo a 32,2 reais per azione ed è stata accusata da Iberdrola di concorrenza sleale. Deboli FINECO (-0,6%), BANCA GENERALI (-0,6%) e FERRAGAMO (-0,6%).