Obbligazioni – Le parole della Fed

Tassi invariati e pieno accordo per una politica monetaria accomodante. Nessuna sorpresa, come scontato, dalla decisione del Fomc (Federal Open Market Committee, l’organo decisionale della più potente banca centrale al Mondo) resa nota nella serata di ieri.

Il T-bond resta ancorato sotto il 3% mentre risalgono appena razionalmente i rendimenti dei governativi europei, ma il dollaro, in controtendenza al movimento dei tassi, si rafforza ulteriormente e, dopo essere andato a testare 1,1940, si riporta in mattinata a quota 1,20 contro euro.

Perché questo?

Perché l’andatura europea è al trotto, mentre quella americana è un galoppo leggero come si legge nello stringato comunicato stampa della Fed.

Il mercato del lavoro americano è forte e la crescita economica prosegue ad un tasso moderato e, mentre l’attività manifatturiera segna un forte aumento, la spesa dei consumatori ha rallentato rispetto all’ultimo trimestre 2017, dice la Fed. Il tasso d’inflazione si avvicina al 2%, obiettivo e i rischi sulle prospettive economiche ben bilanciati.

In altre parole, è un commento molto tranquillizzante che lascia intendere come la situazione sia in linea con le aspettative e i desideri della banca centrale sono pienamente sotto controllo.

I mercati capiscono il messaggio e apprezzano, anche se molto più potrà capirsi quando verranno pubblicati i verbali completi.