Obbligazioni – Il minore dei mali

La giornata di oggi dovrebbe rappresentare la svolta definitiva per la scelta di governo che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si trova a dover compiere.

Il dilemma tra un governo di scopo o comunque lo si voglia definire, ma di breve durata e fortemente condizionato da una campagna elettorale sine die, piuttosto che un mandato politico di probabile più lungo respiro e subordinato al “contratto elettorale stipulato” prima della chiamata alle urne dello scorso 4 marzo è sicuramente il compito più difficile che il capo dello Stato deve risolvere.

I Btp non sembrano risentire della cosa e, in una giornata delicata come quella di oggi, aprono quasi invariati o comunque appena in controtendenza all’andamento di un Bund che risente del dato poco edificante della discesa degli ordini industriali di stamattina.

Mentre le Borse restano in fase attendista, risalgono gli spread sui corporate high-yield, a riprova che un po’ di nervosismo serpeggia sui mercati.

Il T-bond non dà segnali, mentre il dollaro si sposta nella fascia bassa di area 1,19 grazie alla debolezza dell’euro piuttosto che motu proprio.

Il greggio invece sale sopra quota 70 dollari in relazione al nuovo tema Iran, ennesima prova di come lo scacchiere mediorientale continui a rappresentare l’area più delicata sotto il profilo dei rischi geopolitici.