Obbligazioni – Le parole dei banchieri centrali scuotono i tassi

Quello che i dati di mercato smentiscono viene invece contraddetto dalle parole che escono dai corridoi delle banche centrali.

Nella giornata di ieri il governatore di Banque de France, Francois Villeroy de Galhau, ha anticipato una prossima revisione ufficiale della guidance della Bce e, dall’altra parte dell’Oceano, il presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, ha sottolineato come potrebbe essere necessario un restringimento della politica monetaria.

Le reazioni non si sono fatte attendere, con rendimento del Bund ed euro in rialzo, seguiti a ruota da movimenti analoghi negli Usa. L’effetto combinato è di ritrovarsi stamane con curve slittate, anche se marginalmente, più in alto in entrambi i mercati e un cambio euro/dollaro stabile per compensazione e poco sopra 1,19.

Peraltro, il dato sulla crescita del Pil tedesco di poco fa, in decelerazione e al di sotto delle attese, e che anticipa di tre ore quello relativo all’euro area, potrebbe portare i mercati a rivedere la reazione alla lettura emotiva di comunicazioni che possono, al meglio, essere
etichettate come ufficiose.

L’impatto del prolungarsi della negoziazione politica sullo schema di governo in Italia sembra invece passare sottotraccia, considerata la seppure minima riduzione dello spread, mentre le prime indicazioni sulla risposta degli investitori retail sul nuovo Btp Italia (il Btp ad interesse reale legato all’inflazione) sembrano molto incoraggianti.