Banche – Lo stacco cedola condiziona l’avvio (-3,1%), torna su Mps (+0,5%)

Il Ftse Italia Banche avvia l’ottava con un rosso del 3,1% e sotto-performando di oltre tre punti percentuali l’analogo europeo (-0,8%). Quest’ultimo ha risentito soprattutto dello stacco cedola che ha caratterizzato circa la metà dei titoli che lo compongono.

Al di la di questo fatto puramente tecnico, l’attenzione degli investitori resta concentrata sugli ultimi sviluppi politici, con Lega e Movimento 5 Stelle che hanno raggiunto l’accordo sul programma di governo e sulla scelta del premier (Giuseppe Conte). Ieri i leader dei due partiti, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, si sono recati al Colle per illustrare il tutto.

Il comparto bancario, dunque, nella seduta di ieri ha subito un calo tecnico dovuto allo stacco della cedola di alcuni big del settore. Il settore creditizio nella scorsa ottava era stato oggetto di forti vendite a causa della risalita dello spread in scia alle vicende politiche. Il differenziale Btp-Bund ieri è arrivato a toccare e poi superare la soglia di 180 pb.

Lo stacco del dividendo ha impattato su alcune banche appartenenti al paniere principale, a partire da Intesa Sanpaolo, che ha staccato una cedola di 0,2030 euro e il cui dividend yield risulta tra i più alti del listino (quasi il 7%). Anche Bper e Ubi hanno subito lo stacco cedola, per entrambe pari a 0,11 euro.

Moderato rialzo per Unicredit (+0,4%), su cui diversi analisti negli ultimi giorni hanno confermato la raccomandazione di acquisto.

Si arrestano le vendite su Mps (+0,5%), penalizzata la settimana scorsa da quanto previsto dal contratto sul programma di governo siglato da Lega e Movimento 5 Stelle secondo cui gli della banca “che dovrebbero essere ridefiniti”, comportando anche un possibile cambio al vertice. Tuttavia, l’Ad Marco Morelli ha ribadito che l’istituto è alle prese con l’implementazione di un piano di ristrutturazione concordato con la Commissione Europea, con quest’ultima che monitora attentamente la situazione.

Nel Mid Cap Popolare Sondrio (-0,9%) viene frenata dello stacco cedola da 0,07 euro, mentre risale parzialmente Credem (+0,6%) dopo il ribasso della settimana precedente. Ancora pesanti vendite, invece, su Creval (-6,1%), penalizzata anche dalla recente deludente trimestrale.

Tra le Small Cap termina flat Carige che dovrebbe cedere entro ottobre il pacchetto da 500 milioni di Utp messo in vendita, mentre Banca Finnat (+0,2%) recupera una piccolissima parte del ribasso riportato nella scorsa ottava.