Obbligazioni – Non si allentano le tensioni sullo spread Italia-Germania

Nel pomeriggio i principali listini europei continuano la loro seduta ribassista, con Francoforte la peggiore (-1,7%). Dopo la tenuta delle sedute di lunedì e ieri, gli investitori sono tornati a vendere l’azionario italiano, spaventati dalle prospettive aperte dal governo nascente M5S-Lega, che pesano sullo spread tra i rendimenti dei benchmark decennali italiano e tedesco.

Nel tardo pomeriggio di oggi è previsto l’incontro al Colle tra il capo dello Stato, Sergio Mattarella, e il papabile premier Giuseppe Conte. Probabile quindi che il nuovo esecutivo possa muovere i primi passi già in giornata, nonostante i rumor sul curriculum dello stesso Conte.

Tutto questo ha fatto scattare lo spread decennale Italia-Germania che si allarga a 192 punti base (con un aumento di 15 pb), dopo avere raggiunto in tarda mattinata il massimo intraday a 195 pb. Inoltre, i rendimenti dei governativi italiani sono in progresso lungo tutta la curva, con il movimento più significativo rappresentato dallo yield del Btp decennale, salito di 9 punti base al 2,43 per cento.

Dal fronte macro, si segnala che a maggio l’attività economica dell’Eurozona ha toccato i minimi da un anno e mezzo. Il membro del board della Bce, Benoit Courè, ha però sottolineato che il rallentamento economico nell’Eurozona al momento non crea grande preoccupazione e non dovrebbe modificare i piani della Bce riguardo all’azzeramento del Qe verso la fine del 2018.

Spostandoci Oltreoceano, Wall Street ha aperto in negativo dopo che i futures scambiavano in frazionale ribasso.

Le vicende geopolitiche e commerciali sono all’ordine del giorno e il mercato a stelle e strisce risente dei rapporti non del tutto idilliaci con la Cina e la Corea del Nord. Ieri, infatti, il presidente americano, Donald Trump, ha sostenuto la possibilità che il summit con il leader nordcoreano, Kim Jong-Un, possa saltare e inoltre sul tema commerciale non si è detto soddisfatto dei risultati raggiunti durante i negoziati con Pechino.

Il rendimento del T-bond si mantiene leggermente sopra il 3%, mentre il biglietto verde continua ad avanzare sulla moneta unica con il cambio euro/dollaro poco sopra 1,17.