Banche – Di nuovo giù (-1,7%), in controtendenza Bper (+1,1%) e Mps (+1%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,7% e sotto-performando e in linea all’analogo europeo (-1,5%), appesantendo anche il Ftse Mib (-1,3%). Su quest’ultimo continuano a persistere le incertezze legate alla costruzione del nuovo governo,  con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha convocato ieri al Quirinale Giuseppe Conte, il candidato premier proposto da Lega e Movimento 5 Stelle, il quale ha accettato con riserva l’incarico conferito dal capo dello Stato di formare l’esecutivo.

Tale situazione ha causato all’ulteriore risalita dello spread Btp-Bund, che nel corso della seduta ha sfondato la soglia dei 190 punti base, penalizzando nuovamente il comparto bancario. A complicare la situazione anche una nota dell’agenzia americana Fitch sugli istituti tricolore, secondo la quale le proposte di Lega e M5S in merito alle banche potrebbe rendere più difficile la riduzione degli Npl, anche se non c’è un riferimento diretto alla questione.

Seduta di vendite su tutte le banche del listino principale, con la sola eccezione di Bper (+1,1%), che riesce a tenere sostenuta dalle parole dell’Ad Alessandro Vandelli, che in un’intervista ha ribadito l’accelerazione nel de-risking e confermato gli obiettivi ambiziosi che saranno contenuti nel nuovo piano strategico.

Risale Mps (+1%), dopo il calo di ieri per il timore che il nuovo governo, in fase di definizione, decida di attuare il cambio della governance prospettato dai suoi esponenti e si avventuri in una diatriba con le autorità europee sul rispetto degli accordi che hanno permesso il via libera alla ricapitalizzazione pubblica.

Nel Mid Cap si muove in controtendenza Popolare Sondrio (+2,3%) dopo le ultime sedute sottotono, con il mercato che resta sempre in attesa suo fronte della trasformazione in spa, mentre si ferma la risalita di Credem (-0,7%). Più pesante il rosso per Creval (-3,7%), che vanifica quasi del tutto il tentativo di rimbalzo effettuato martedì.

Tra le Small Cap arretra Carige (-1,2%), il cui cda sta definendo come procedere alla cessione di alcune partecipazioni non ritenute strategiche, mentre tiene botta Banco Desio (+0,5%).