Obbligazioni – Incarico di governo e verbali della Fed

I mercati prendono il fiato dopo avere preso atto dell’assegnazione dell’incarico di governo in Italia ed essersi letti i verbali dell’ultimo meeting della Fed.

Quanto alla definizione dell’impasse politico italiano, il tutto di traduce in un piccolo ritracciamento dei rendimenti e dello spread lontano ancora dal rappresentare un’apertura di credito verso il cambiamento annunciato.

La scelta delle figure che andranno a ricoprire le poltrone di alcuni dei principali dicasteri costituisce una seconda prova d’esame anche per l’eventuale appoggio esterno, oggi negato, che le altre forze politiche potrebbero in ogni caso in qualche misura garantire.

Quella di oggi, e forse domani, potrebbe rappresentare quindi una sessione di mercato di cosiddetto armistizio sui titoli italiani che, in assenza di eventi esogeni, potrebbero mantenersi in un equilibrio per quanto precario.

Scende ancora, riportandosi sul livello del 3%, il T-bond americano, accompagnato da un leggero aggiustamento del cambio euro/dollaro che, dopo avere violato quota 1,17 nella giornata di ieri, ritroviamo attorno a 1,1725 questa mattina.

Di aiuto, la lettura dei verbali dell’ultimo meeting della Fed, dove si comprende come il cammino di normalizzazione dell’accomodamento monetario resti ancora vincolato a un timing (scaletta di marcia) indefinito.

Se infatti il mercato del lavoro continua a migliorare e così pure la produzione industriale, consumi e inflazione sembrano mostrare un tono più moderato e, tra le tante variabili (wide range of information) che il Fomc prenderà in considerazione per le future decisioni, vi saranno anche gli sviluppi internazionali e l’andamento dei mercati finanziari. Voto unanime
dei membri del comitato e rinvio al prossimo meeting del 12 e 13 giugno.