Analisi Tecnica – UniCredit: i supporti chiave da monitorare

Dalla fine di aprile le quotazioni dei titoli dell’istituto di credito milanese hanno avviato un movimento discendente. Un movimento che nelle ultime due settimane ha registrato una decisa accelerazione, in linea con quella dell’intero settore bancario tricolore, sulla scia degli sviluppi politici relativi alla formazione del nuovo governo italiano.

Una chiusura di seduta odierna, e quindi anche di settimana, al di sotto di quota 16 euro potrebbe essere interpretato come un segnale di debolezza per i corsi delle azioni UniCredit che potrebbero così dirigersi all’inizio della prossima settimana verso il successivo supporto posizionato a 15,47 euro. Al di sotto di questo importante livello, l’ulteriore supporto di breve periodo da monitorare è individuabile a quota 15,10 euro il cui cedimento potrebbe implicare per le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Jean Pierre Mustier il rapido raggiungimento di un primo obiettivo ribassista individuabile a 14,71 euro e di un secondo a quota 14,45 euro.

L’eventuale recupero della soglia dei 16 euro potrebbe rappresentare per i corsi delle azioni UniCredit un segnale incoraggiante in quanto la probabile attenuazione della pressione dei venditori potrebbe consentire il rapido raggiungimento di una prima resistenza a quota 16,09 euro e di una seconda individuabile a 16,472 euro. A questo punto, il superamento di questa barriera, confermato in chiusura di seduta e accompagnato da un incremento dei volumi scambiati, potrebbe permettere ai corsi delle azioni Unicredit di mettere nel mirino un primo obiettivo rialzista individuabile a 16,824 euro e un secondo target posizionabile a quota 17,18 euro.

La performance da inizio 2018 dei titoli UniCredit è pari al +2,2%, mentre il target price medio sulla base dei contributi dei 25 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 21,06 euro, con un potenziale rialzista del 32,3 per cento.

Prezzo di riferimento: 15,92 euro

+7,9% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 17,18 euro;
+5,7% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 16,824 euro;
+3,5% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 16,472 euro;
+1,1% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 16,09 euro;

-2,8% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 15,47 euro;
-5,2% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 15,10 euro;
-7,6% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 14,71 euro;
-9,2% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 14,45 euro.

Le indicazioni contenute in questa analisi tecnica sono da considerarsi meri strumenti di informazione e non intendono costituire in alcun modo consulenza finanziaria, sollecitazione al pubblico risparmio o suggerire/promuovere alcuna forma d’investimento.