Utility – Comparto debole, in controtendenza A2A (+1,2%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha evidenziato un -0,9% in linea con il corrispondente indice europeo ma sottoperformando il Ftse Mib (-0,1%).

La performance del principale milanese è avvenuta in un contesto di incertezza non solo legato ancora alla situazione politica italiana ma anche al rischio di una guerra commerciale tra Usa e Ue, oltre che tra Stati Uniti e Cina.

Ieri sera sono stati però annunciati il ritorno di Giuseppe Conte al ruolo di premier incaricato e il raggiungimento dell’accordo per un governo Lega-M5s.

Sull’obbligazionario il differenziale di rendimento con il Bund tedesco si è attestato a 241 punti base, con un calo di 6 punti base, mentre il Btp a 10 anni ha mostrato sul mercato secondario uno yield del 2,75 per cento.

Tra i titoli del settore utility e delle rinnovabili presenti nel Ftse Mib la migliore è stata A2A (+1,2%).

Deboli invece le altre big del comparto Italgas (-0,4%), Terna (-1,3%) e Snam (-1,9%),  appesantite anche dall’annuncio da parte di Moody’s di aver iniziato su di esse, oltre che su altre tre società del comparto, il processo di valutazione per rivedere al ribasso i rating a lungo termine.

Vendite anche su Enel (-1%) nonostante abbia vinto la gara per Eletropaulo. Nel dettaglio il colosso elettrico italiano, attraverso la propria controllata brasiliana, ha avanzato una nuova offerta da 45,22 reais, la  più alta e superiore a quella di Neoenergia, controllata da Iberdrola, da 39,53 reais per azione. La proposta di Enel sarà così l’unica ad essere registrata nell’asta che si svolgerà il 4 giugno e nessun nuovo aumento di prezzo da parte degli altri concorrenti sarà consentito.

Tra le Mid ha fatto Ascopiave (+1,9%). Bene anche Hera (+0,8%) che resiste nonostante sia anch’essa tra le società interessate dal suddetto annuncio di Moody’s.

Infine tra i titoli delle società a minore capitalizzazione la migliore è stata TerniEnergia con un +1,1 per cento.

Infine si segnala che il mese di maggio appena trascorso si è concluso con una media dei prezzi elettrici sul mercato all’ingrosso (Pun) in Italia pari a 53,5 €/MWh, in aumento del 21,7% su base annua, e in crescita dell’8,3% rispetto ad aprile del 2018. Il dato è inoltre superiore dell’8,1% rispetto a quello di inizio maggio, pari a 49,5 €/MWh. A trainare il Pun, l’aumento della domanda a fronte di un’offerta in lieve flessione e di un import ridotto.