Analisi tecnica – Intesa Sanpaolo: i livelli da monitorare in ottica di breve

La pressione ribassista sull’intero comparto bancario tricolore, sulla scia dell’evoluzione della situazione politica in Italia nelle ultime settimane, si sta facendo sentire anche su Intesa Sanpaolo che tradizionalmente ha mostrato una forza relativa superiore a quella del corrispondente indice settoriale di riferimento.

Da un punto di vista grafico, sulla tenuta del minimo relativo intraday dello scorso 29 maggio a quota 2,381 euro, le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Carlo Messina hanno tentato un veloce rimbalzo che si è però ben presto arenato sulla resistenza statica posizionata a 2,66 euro da cui poi è partita una decisa correzione fino al bottom intraday di oggi a 2,4135 euro.

Ai livelli attuali (2,49 euro), un primo segnale di forza per i corsi delle azioni Intesa Sanpaolo potrebbe arrivare da una chiusura di seduta sopra 2,516 euro, dato che la possibile minore pressione dei venditori potrebbe consentire un allungo in direzione della successiva resistenza statica individuabile a 2,5835 euro. Il superamento di questo livello, confermato in chiusura di seduta e accompagnato da un incremento dei volumi scambiati, potrebbe così permettere alle quotazioni dei titoli dell’istituto milanese di mettere di nuovo nel mirino un primo obiettivo rialzista di breve periodo a quota 2,66 euro e un secondo in area 2,72.

L’eventuale cedimento del sopracitato supporto statico posizionato a 2,4135 euro, al contrario, potrebbe rappresentare per i corsi delle azioni Intesa Sanpaolo un nuovo segnale di debolezza che, tuttavia, dovrà essere confermato dalla rottura al ribasso del successivo supporto a quota 2,381 euro. In questo scenario negativo, il peggioramento del quadro grafico di breve periodo potrebbe spingere le quotazioni dei titoli in esame verso un primo target ribassista a quota 2,346 euro e verso un secondo a 2,298 euro.

La performance da inizio 2018 dei titoli Intesa Sanpaolo è pari al -10,1%, mentre il target price medio sulla base dei contributi dei 24 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 3,30 euro, con un potenziale rialzista del 32,5 per cento.

Prezzo di riferimento: 2,49 euro

+9,2% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 2,7195 euro;

+6,8% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 2,66 euro;

+3,8% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 2,5835 euro;

+1,0% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 2,516 euro;

 

-3,1% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 2,4135 euro;

-4,4% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 2,381 euro;

-5,8% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 2,3460 euro;

-7,7% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 2,2980 euro.

Le indicazioni contenute in questa analisi tecnica sono da considerarsi meri strumenti di informazione e non intendono costituire in alcun modo consulenza finanziaria, sollecitazione al pubblico risparmio o suggerire/promuovere alcuna forma d’investimento.