Apertura positiva a Wall Street, all’indomani della riunione della Federal Reserve. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones e lo S&P 500 guadagnano lo 0,3%, mentre il Nasdaq avanza dello 0,6% mantenendosi sui massimi storici.
Ieri, la banca centrale americana ha aumentato il costo del denaro di 25 punti base per la seconda volta quest’anno, portando il tasso di riferimento sui Fed Funds a 1,75%-2 per cento. Per il resto del 2018, sono previsti altri due rialzi, per un totale di quattro nell’anno, e altri tre nel 2019.
Intanto, il cambio dollaro/yen si mantiene a 110,4, mentre l’euro/dollaro dopo una fiammata iniziale a 1,185 è scivolato a 1,168 in seguito al meeting della Banca centrale europea.
L’Eurotower ha annunciato che a partire da settembre gli acquisti nell’ambito del Qe verranno ridotti a 15 miliardi dagli attuali 30 miliardi, per poi terminare a dicembre. Francoforte ha inoltre reso noto che manterrà i tassi di interesse ai minimi storici almeno fino all’estate 2019 e in ogni caso fino a quando sarà necessario per assicurare che l’evoluzione dell’inflazione rimanga in linea con le presenti aspettative di un sostenuto percorso di aggiustamento.
Tra le materie prime, l’oro si riporta oltre quota 1.300 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del greggio viaggiano in rialzo con il brent (+0,2%) a 76,9 dollari e il Wti (+0,7%) a 67,1 dollari.
Poco mosso infine il comparto del reddito fisso, con il rendimento del decennale governativo al 2,95% e quello del biennale al 2,56 per cento.
