Mercati – Apertura in rosso, Ftse Mib a -1,5%

Avvio in ribasso per le borse europee, in un contesto in cui il botta e risposta sui dazi tra Washington e Pechino è tornato a spaventare i mercati con i listini asiatici in profondo rosso stamane dopo l’annuncio di nuovi dazi da parte degli Usa.

Intorno alle 9:10, a Milano il Ftse Mib perde l’1,5% tornando sotto quota 22 mila punti. Male anche il Dax di Francoforte (-1,8%), il Ftse 100 di Londra (-1%), il Cac 40 di Parigi (-1,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,5%).

Il presidente americano Donald Trump ha minacciato di imporre tariffe del 10% su prodotti cinesi del valore di 200 miliardi di dollari, provocando l’ennesimo avvertimento di ritorsioni da parte della Cina e alimentando ulteriormente i timori di conflitto commerciale tra i due paesi.

La mossa di Trump è una risposta alla decisione di imporre dazi su 50 miliardi di beni Usa da parte di Pechino, che a sua volta aveva replicato all’annuncio del presidente degli Stati Uniti di venerdì su nuovi dazi del 25 per cento.

Il clima di tensione favorisce in particolare in beni rifugio come la divisa giapponese, con il dollaro/yen sceso a 109,6. Il biglietto verde si rafforza invece nei confronti della moneta unica con l’euro/dollaro a 1,158, in attesa dell’intervento in mattinata del presidente della Bce Mario Draghi a Sintra in Portogallo.

Intanto, lo spread Btp-Bund si allarga di sette basis points a 221 punti base, con il rendimento del decennale italiano in rialzo di quattro basis points al 2,58% e quello sull’omologo tedesco in ribasso di 3 basis points allo 0,36 per cento.

Tra le materie prime, infine, arretrano le quotazioni del petrolio con il Brent (-0,9%) a 74,7 dollari e il Wti (-0,9%) a 65,2 dollari, in attesa del vertice Opec in programma venerdì prossimo a Vienna.

Tornando a Piazza Affari, in rosso CNH (-2,7%) che sconta particolarmente i timori legati ai dazi. Ancora in ribasso PRYSMIAN (-3%) dopo il calo di ieri in scia al profit warning Nexans. Male anche BREMBO (-2,2%), STM (-2,1%), AZIMUT (-2,3%) e FERRARI (-2,2%).