Obbligazioni – I Btp prendono fiato dopo la corsa di ieri

In assenza di dati macro di rilievo, con occhi distrattamente rivolti al meeting di giovedì della Bank of England da cui non si attendono però cambiamenti di rotta, continua la fase di consolidamento dei titoli governativi europei, con quelli italiani che proseguono nella fase di assestamento verso il basso.

Sebbene ancora distanti dai livelli di partenza “ante crisi”, nel solo corso della giornata di ieri il due anni ha macinato un’ulteriore limatura di quasi quindici centesimi, poco meno il quinquennale e la metà il decennale.

Un segno di forte distensione che fa eco a un’attività che ha ormai scontato i grandi appuntamenti estivi e che, in assenza di shock, sembra destinata ormai a proseguire su ritmi blandi. Il leggero rialzo dei rendimenti dei Btp in apertura va quindi interpretato come una normale reazione tecnica.

Il T-bond, che durante la mattinata americana non si era mostrato molto reattivo né ad un’apertura di Wall Street in ribasso né tanto meno ai commenti rilasciati dal presidente della Fed di Atlanta, secondo il quale la politica monetaria è ancora lontana dal potersi definire neutrale, si è via via rafforzato e lo ritroviamo stamane scambiare ben al di sotto del 2,90 per cento.

Gli investitori sembrano appagati dei movimenti e delle correzioni che si sono susseguite e non sembrano comunque intenzionati a farsi prendere da passioni o emotività.

Anche sul Forex pare essere stato centrato il nuovo fulcro dollaro/euro a 1,16, mentre il prezzo del greggio è più nervoso nell’attesa di capire se e quali decisioni verranno assunte a Vienna nel fine settimana.

Gli spread dei corporate high-yield, infine, restano ingabbiati da qualche seduta in una banda di oscillazione molto stretta che, per quanto riguarda i titoli in dollari, resta comunque molto prossima ai minimi storici.