Utility – Settore in ribasso frenato dallo stacco cedole

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso con un -1,5% poco al di sopra del corrispondente indice europeo (-1,7%) ma sottoperformando il Ftse Mib (-0,4%).

Andamento quest’ultimo che riflette anche un clima di tensione legato alla guerra commerciale tra Usa e Cina. Quest’ultima ha infatti introdotto nuovi dazi su prodotti agricoli e auto statunitensi dopo che venerdì scorso il presidente Usa ha dato il via libera a nuove tariffe su una lista di prodotti cinesi per circa 50 miliardi di dollari.

Rendimenti in calo sull’obbligazionario, con il Btp decennale stabile al 2,55% e lo spread dal Bund a 215 punti base.

Tra i titoli del settore utility e delle rinnovabili presenti nel Ftse Mib la migliore è stata Italgas con un +0,4 per cento.

In calo rispettivamente del 3,1% e del 4,3% Terna e Snam che hanno staccato il dividendo. Inoltre si segnala che il colosso di San Donato  ha avviato ieri un piano di acquisto di azioni proprie, in esecuzione di quanto deliberato dall’Assemblea degli Azionisti dello scorso 24 aprile.

Tra le Mid ha fatto meglio Erg con un +1,7 per cento. Sostanzialmente invariata Falck Renewables (+0,2%) la quale ha comunicato di aver acquistato, nel periodo compreso tra l’11 giugno 2018 e il 15 giugno, 2018 207mila azioni proprie al prezzo medio unitario di 2,1498 euro per un controvalore complessivo di 445.002,8 euro.

In ribasso Iren (-2,9%), Hera (-3%) e Acea (-5%) che hanno anch’esse staccato il dividendo.

Infine tra i titoli delle società a minore capitalizzazione la migliore è stata Biancamano (+3,1%), seguita da Alerion Clean Power (+2,3%), che ha aumentato al 3,75% dal precedente 3% il tasso di interesse nominale lordo minimo del prestito obbligazionario 2018-2024, approvato dal Cda lo scorso 10 maggio 2018.