Mercati Usa – Nasdaq ancora sui massimi in avvio, cade Wells Fargo dopo i conti

Apertura poco mossa a Wall Street, dopo che la diffusione dei conti di alcune banche statunitensi ha dato ufficialmente inizio alla nuova stagione delle trimestrali. Dopo pochi minuti di scambi, lo S&P 500 oscilla sulla parità, mentre Dow Jones e Nasdaq avanzano dello 0,1-0,2% con il listino tecnologico che aggiorna nuovamente il proprio massimo storico.

Tra gli istituti finanziari che hanno pubblicato i risultati figura JP Morgan, che apre piatta nonostante l’incremento del 18,3% dell’utile netto grazie ai guadagni sulle tasse, un aumento dei tassi di interesse e maggiori ricavi da trading.

In calo dopo i conti, invece, Citigroup (-1,6%) e soprattutto Wells Fargo (-3,1%), che ha leggermente deluso le attese sia sui ricavi che sull’eps.

Continuano a tenere banco inoltre le questioni commerciali, con il segretario al Tesoro americano Steve Mnuchin che ha gettato acqua sul fuoco dichiarando che Stati Uniti e Cina potrebbero riavviare i colloqui su questo fronte.

I dati sulla bilancia commerciale cinese diffusi nella notte hanno però mostrato un surplus record nei confronti degli Stati Uniti, alimentando i timori che il presidente Usa Donald Trump possa aumentare le richieste nei confronti di Pechino creando ulteriori tensioni.

Intanto il biglietto verde si mantiene ben intonato nei confronti delle altre valute, sostenuto anche dai dati sull’inflazione diffusi ieri che hanno rafforzato le aspettative di altri due rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed nel 2018. Il cambio euro/dollaro scende a 1,164, mentre il dollaro/yen si mantiene sui massimi da inizio anno in area 112,5.

Tra le materie prime, in discesa l’oro in area 1.240 dollari l’oncia, mentre viaggiano poco mosso le quotazioni del petrolio con il Brent a 74,5 dollari e il Wti a 70,5 dollari.

Poco mosso, infine, il comparto del reddito fisso, che continua a registrare il graduale appiattimento della curva dei tassi di interesse, con il rendimento del decennale al 2,84% e quello del biennale al 2,59% separati da uno spread sui minimi dal 2007 a 25 punti base.