Obbligazioni – Dollaro più forte e rendimenti dei Btp in discesa

Il vertice Nato di Bruxelles si conclude con un probabile nulla di fatto, ma rappresenta comunque l’ennesimo sipario all’alzarsi del quale il presidente americano, Donald Trump, non manca di esternazioni d’effetto e minaccia decisioni draconiane.

Dal quartier generale della Nato vola rapidamente nel Regno Unito e di lì ecco che in un’intervista, non a caso al quotidiano The Sun, il secondo in lingua inglese più venduto al Mondo, sottolinea il proprio disappunto per come il premier inglese Theresa May stia trattando una soft Brexit e come questo atteggiamento morbido causerà conseguenze negative sull’asse Washington-Londra.

E’ un tentativo di politica che i romani chiamavano “divide et impera” i cui risultati, nel caso americano, devono ancora essere provati.

Gli asseriti successi di questo protagonismo si riflettono comunque sul rafforzamento del dollaro o forse, più correttamente, sull’indebolimento dell’euro, con il cambio del primo che si porta verso la parte bassa di 1,16 alla vigilia del week end.

La tonicità delle Borse in tutti i continenti tinge comunque di ottimismo la giornata dove si segnala, in particolare, per quanto riguarda i mercati obbligazionari, il buon recupero dei governativi italiani che marcano una diminuzione dei rendimenti di oltre cinque centesimi dal breve al lungo termine e la parallela discesa dello spread con la Germania.

Da osservare, infine, una correzione più tecnica che altro dei livelli dei corporate high-yield, il cui spread aveva segnato una veloce compressione nelle ultime tre sedute e che si riporta (sempre rammentando che si tratta di un dato ritardato) ben sopra i 360 punti base sia per le emissioni in dollari che in euro.