Obbligazioni – Summit internazionali mentre l’Italia recupera

Oggi si aprono due vertici internazionali paralleli: quello tra Donald Trump e Vladimir Putin a Helsinki e quello tra Ue e Cina a Pechino.

Sono vertici, soprattutto il primo, dove verranno trattati argomenti di “realpolitik”, dai quali non si attendono risultati concreti. Essi rappresentano comunque momenti fondamentali di quella fitta tela negoziale che si sta intessendo da quando l’amministrazione americana ha deciso di scompigliare le carte mettendo in cima alla propria agenda l’interesse, in
primo luogo, al riequilibrio del proprio saldo delle partite correnti.

I mercati europei cominciano pigramente le contrattazioni con intonazione positiva e trascurano il rosso delle piazze asiatiche (Giappone chiuso per festività) che leggono con qualche preoccupazione il rallentamento della produzione industriale cinese, pur a fronte della crescita del Pil che rispetta le previsioni a livello annuale e le migliora su base trimestrale.

Si contrae ulteriormente lo spread Italia-Germania, che scende sotto quota 200 nel tratto a cinque anni, per effetto combinato di un miglioramento dei Btp e di un incremento del rendimento dei titoli tedeschi soprattutto nell’area a lungo termine.

In assenza di dati macro europei di rilievo, è presumibile che la sessione non esprimerà grandi slanci di trading e che i mercati resteranno imbrigliati su questi livelli. Se questa lettura si rivelasse corretta, ci si dovrebbe attendere un ulteriore miglioramento anche degli spread dei corporate high-yield che dovrebbero risentire positivamente del proseguimento di un bull market strisciante sulle piazze borsistiche.

Dollaro sempre in range e greggio (Wti) stabile sopra i 70 dollari a barile rafforzano questo scenario.