Banche – Partenza flat (+0,1%), più vivaci Ubi (+1%) e Bper (+0,7%)

Il Ftse Italia Banche avvia l’ottava con un moderato rialzo dello 0,1% e in linea all’analogo europeo (+0,5%), aiutando il Ftse Mib (-0,3%) a contenere le perdite. Quest’ultimo mantiene un atteggiamento prudente in attesa delle prossimi novità sul fronte delle relazioni commerciali tra gli Stati Uniti, la Cina e gli altri principali partner.

In tale contesto lo spread Btp-Bund si mantiene sostanzialmente stabile in area 220 punti base, sostenendo il comparto bancario, che prosegue il recupero avviato nell’ultima parte della scorsa settimana, grazie anche al fatto che la Vigilanza della Bce ha reso nota l’intenzione di seguire un approccio caso per caso per ridurre lo stock esistente di Npl.

Seduta positiva per tutti i titolo del listino principale, a partire d Ubi (+1%) e Bper (+0,7%), tra gli istituti che stanno portando avanti speditamente il de-risking.

Risale Mps (+0,8%), con gli investitori che aspettano il primo faccia a faccia tra il neo ministro del Tesoro, Giovanni Tria, e i vertici dell’istituto toscano. Al momento l’inquilino del Mef ha preferito non esporsi sulla questione.

Frena Credem (-0,3%), mentre recupera parzialmente Popolare Sondrio (+0,6%), con il Consiglio di Stato ha rinviato al 31 luglio l’udienza cautelare sulla riforma delle popolari. Tenta un piccolo rimbalzo Creval (+0,9%), reduce da un mese sottotono.

Tra le Small Cap nuovamente in luce Carige (+1,1%), mentre cresce l’attesa per l’assemblea che si terrà a settembre e che deciderà le sorti nell’immediato futuro dell’istituto ligure. Nel frattempo, da un lato Vittorio Malacalza (azionista con il 20,6% del capitale) ha confermato le proprie dimissioni che saranno efficaci a partire dalla suddetta assemblea, mentre dall’altro Raffaele Mincione (cui fa capo il 5,4%) ha iniziato a lavorare alla propria lista da presentare nell’assise.

Ancora acquisti su Banco Desio (+0,5%), che ha perfezionato la cartolarizzazione del portafoglio da 1 miliardo di Npl con la cessione del 95% dei titoli junior e mezzanine emessi nell’ambito dell’operazione.