Exprivia – Un piano che unisce crescita organica e sviluppo internazionale

Il primo piano industriale del gruppo nato dalla fusione tra Exprivia e Italtel prevede, nei prossimi cinque anni, una crescita media dei ricavi superiore a quella del mercato ICT e il raddoppio dell’Ebitda dal 2017 al 2023. In forte miglioramento anche l’indebitamento finanziario netto per l’intera durata del piano. Il tutto accompagnato dall’incremento delle attività internazionali che dovrebbero arrivare a rappresentare quasi la metà del giro d’affari, con una grande spinta proveniente da Europa occidentale e America Latina.

A soli 7 mesi di distanza dal perfezionamento dell’acquisizione dell’81% di Italtel, il gruppo attivo nell’abilitazione dei processi di trasformazione digitale ha presentato il nuovo piano industriale 2018 -2023.

Si tratta di un progetto ambizioso che mira a potenziare la competitività dell’azienda in un mercato dove la crescente domanda proviene direttamente dalla trasformazione digitale in atto che sta cambiando il nostro modo di vivere e lavorare.

L’unico modo per continuare ad essere competitivi sui mercati internazionali è essere in grado di gestire l’intera catena del valore dell’ICT, dalle componenti dell’infrastruttura alle applicazioni e ai servizi. Exprivia|Italtel punta quindi a sviluppare nuove soluzioni digitali per i propri clienti come, ad esempio, applicazioni dotate sempre più di intelligenza artificiale, distribuite nel cloud e basate sui dati, robot e sensori connessi tra loro in reti ultra veloci.

Per quanto riguarda i numeri del piano, entro il 2023 il gruppo punta a raddoppiare l’Ebitda passando dai 36 milioni del 2017 ai 76 milioni nell’ultimo anno di piano, quando l’incidenza sui ricavi supererà il 10%, soglia che rappresenta una crescita accelerata nel settore delle piattaforme software e system integration.

Il giro d’affari invece dovrebbe salire a 760 milioni nel 2023 con una crescita media annuale del 3,8%, un punto in più rispetto al +2,8% medio stimato del mercato italiano ICT nello stesso arco di tempo. Nell’orizzonte temporale del piano la quota del giro d’affari realizzato all’estero aumenterà dall’attuale 29% fino al 40% nel 2023. In questo quadro ricoprono un ruolo fondamentali le sinergie sprigionabili dall’integrazione sui mercati di riferimento di Exprivia|Italtel, che nel 2023 saranno circa 60 milioni.

Il piano prevede inoltre una forte riduzione dell’indebitamento netto che scenderà dai 226 milioni del 2017 a circa 120 milioni a fine del 2023, con il rapporto Net Debt/Ebitda che passerà da 6,2 volte a quasi 1,5 volte al termine dell’arco di piano. Riguardo alle capex, sono previsti circa 20 milioni di investimenti ogni anno.

Negli ultimi 12 mesi il titolo Exprivia in Borsa si è mosso in maniera molto altalenante, riuscendo comunque a guadagnare il 5,5% circa. Nemmeno l’annuncio del nuovo piano ha impresso vivacità al titolo, anche se recentemente Banca Akros ha aggiornato le sue valutazioni confermando la raccomandazione ‘accumulate’ e il target price a 1,8 euro.

Domenico Favuzzi, Presidente e Ceo di Exprivia, delinea le priorità strategiche

Dopo aver perfezionato, lo scorso 14 dicembre, l’acquisizione di una partecipazione pari all’81% del capitale sociale di Italtel, il nuovo gruppo è oggi una delle più importanti realtà industriali italiane nelle tecnologie digitali. Exprivia|Italtel dispone di un’offerta completa per soddisfare la crescente domanda proveniente dalla trasformazione digitale in atto, in grado di gestire l’intera catena del valore dell’ICT, dalle componenti dell’infrastruttura alle applicazioni e ai servizi.

Domenico Favuzzi, Presidente e Ceo di Exprivia

Le linee di sviluppo future, indicate dal presidente e amministratore delegato di Exprivia, Domenico Favuzzi, “partono dalle trasformazioni in atto e non riguardano solo le tecnologie, ma il modello stesso di business”.

Più in particolare, prosegue Favuzzi, “Con il piano industriale 2018-2013, il gruppo punta a raggiungere ricavi fino a 760 milioni al 2023, con un incremento di più di 150 milioni rispetto al 2017 e un CAGR del 3,8 per cento. La composizione dei ricavi si modificherà nel corso della durata del piano incrementando la quota realizzata all’estero, che si prevede di aumentare dal 29% dei ricavi totali registrato nel 2017, fino al 40% nel 2023”.

In questo quadro, aggiunge il capo azienda, “è ritenuto di importanza rilevante il contributo proveniente dalle sinergie derivanti dall’integrazione sui mercati di riferimento di Exprivia|Italtel, che nel 2023 è previsto raggiungano un valore fino a 60 milioni”.

Il Ceo di Exprivia indica infine che “l’Ebitda è previsto raddoppiare nel periodo del piano, passando da 36 milioni del 2017 (dato aggregato adjusted al 31 dicembre 2017) a 76 milioni del 2023 (con un’incidenza del 10% sui ricavi), a cui corrisponde un risultato netto atteso pari a 29 milioni. L’indebitamento finanziario netto nel piano diminuisce, da 226 milioni del 2017 ai circa 120 milioni nel 2023”.

Il ruolo centrale della trasformazione digitale

Exprivia ed Italtel sono dal 4 dicembre scorso ufficialmente un’unica realtà. La società di Favuzzi, con un investimento di 25 milioni, ha preso definitivamente il controllo dell’81% di Italtel, guidata da Stefano Pileri, mentre il restante 19% fa capo a Cisco.

E ora, a sette mesi di distanza, Favuzzi presenta “il piano di azione e di previsione che coinvolge due importanti realtà del mercato italiano altamente complementari partendo dalla convergenza e complementarietà del mondo delle telecomunicazioni insieme al mondo del software applicativo. Tale connubio interpreta in maniera perfetta quello che è il cuore della trasformazione e dell’evoluzione digitale”.

“La trasformazione digitale sta cambiando il nostro modo di vivere e lavorare ed è l’unico modo per continuare ad essere competitivi sui mercati internazionali”, afferma Favuzzi, che aggiunge “È dunque sulla capacità di far evolvere il modello digitale delle imprese che si gioca la partita dei nuovi modelli di business. Puntiamo a sviluppare le funzionalità digitali che troveranno implementazione nei modelli di business dei nostri clienti attraverso le soluzioni di cui il nuovo gruppo è portatore, come ad esempio applicazioni sempre più dotate di intelligenza artificiale, distribuite nel Cloud e basate su dati, robot e sensori connessi tra loro in reti ultra-veloci”.

L’evoluzione del fatturato

“Le linee guida prevedono per l’insieme del gruppo Exprivia|Italtel di mettere a segno una crescita media annua (CAGR) del 3,8% durante l’intero arco del piano industriale, da oggi a tutto il 2023. Un dato importante perché le stime dicono invece che la media del mercato italiano ICT nello stesso arco di tempo crescerà di un punto in meno, il 2,8%. Ma anche lo stesso mercato internazionale, nel nostro settore di riferimento, crescerà del 3,1%, ossia mezzo punto meno di noi”.

Oltre a questo, puntualizza il Ceo, “Il piano prevede una modifica della composizione dei ricavi nel corso della durata del piano. La quota realizzata all’estero al 2013 sarà cresciuta di oltre il 10%: oggi vale il 29% dei ricavi, nel 2023 la quota sarà salita al 40% raggiungendo i 292 milioni e con un CAGR del 9,7%”.

Allo stesso tempo, “il fatturato dell’area Telco&Media in Italia ridurrà il suo peso rilevante sul gruppo dal 34% al 23%, pur essendo relativamente stabile in valore assoluto” spiega l’Ad, aggiungendo che “la diversificazione sugli altri mercati verticali e le capacità di cross selling (vendita di tecnologie Exprivia a clienti Italtel e viceversa) saranno migliorate con lo scopo di spostare i ricavi in aree con margini più elevati, perlopiù nei paesi internazionali”.

Sarà infatti di importanza rilevante il contributo proveniente dalle sinergie derivanti dall’integrazione sui mercati di riferimento di Exprivia|Italtel, che nel 2023 è previsto raggiungano un valore fino a 60 milioni.

L’evoluzione dell’Ebitda e dei margini

“Il nostro principale obiettivo – continua Favuzzi – non è tanto la crescita dei ricavi ma dei margini. Il nostro Ebitda passerà dai 36 milioni del 2017, dato su cui hanno pesato alcune operazioni di ristrutturazione in capo ad Italtel, ai 76 milioni previsti al 2023, ossia il 10% dei ricavi, e con un CAGR del 13%”.

Il capo azienda precisa che “il raddoppio del margine operativo lordo di qui al 2023, quando l’Ebitda margin avrà superato la soglia critica del 10%, rappresenta nel settore delle piattaforme software e system integration l’ingresso nel novero delle società in crescita accelerata”.

Il tutto, spiega il Ceo, “grazie alle strutture esistenti del gruppo che rimarranno le stesse senza quindi sostenere costi e investimenti aggiuntivi. La marginalità beneficerà sia della leva operativa siadelle sinergie di costo che avvengono mettendo insieme le strutture logistiche e organizzative delle due aziende”.

Per la sola Exprivia, puntualizza Favuzzi, “partiamo da una soglia di Ebitda margin normalizzato del 10% nel 2017 e vogliamo portarlo a circa il 12,5% al 2023, passando da 16 a circa 26 milioni. Anche il margine sull’Ebit, che parte dal 6,7% secondo il dato normalizzato, supererà il traguardo del 10% a fine piano”.

L’evoluzione dell’indebitamento netto e gli investimenti

“Ci attendiamo inoltre una forte riduzione dell’indebitamento netto che scenderà dai 226 milioni del 2017 a circa 120 a fine del 2023, il 47% in meno. Di tale ammontare le linee committed coprono circa il 75% nel periodo e la scadenza dell’intero debito è attualmente vicina a 4 anni” afferma il capo azienda, aggiungendo che “il rapporto Net Debt/Ebitda passerà da 6,2 volte a fine 2017 a quasi 1,5 volte al termine del periodo di piano”.

Per quanto riguarda le capex, “Ci siamo immaginati un piano che nella sua durata non prevede investimenti finanziari specifici quindi procederemo in continuità sia dal lato dalle attività di ricapitalizzazione che dal lato di sviluppo software. Ci prefiggiamo quindi di investire quasi 20 milioni ogni anno”.

“Nel piano industriale non abbiamo messo in conto operazioni straordinarie, ma le acquisizioni rimangono un tema aperto – precisa Favuzzi – Lavoreremo sicuramente sulle opportunità di acquisto. Per adesso, tuttavia, il nostro focus è all’interno dell’azienda”. Il manager ricorda che Exprivia|Italtel potrebbe attirare nuove realtà essendo “il quarto operatore in Italia nel suo settore, quindi se si presentassero opportunità, elaboreremo progetti di finanziamento ad hoc al momento opportuno”.

‘Fabbriche digitali’ per sviluppare competenze e le soluzioni

Per raggiungere gli obiettivi del piano industriale il gruppo ha deciso di costituire una nuova organizzazione. “Stiamo aggregando le nostre competenze, conoscenze e linee di offerta in ‘fabbriche digitali’, cioè un insieme di progetti, strutture, strumenti e risorse umane distribuite sul territorio dove sviluppiamo prodotti e servizi specifici” spiega Favuzzi.

“Queste ‘fabbriche digitali’ affronteranno i bisogni dei sette mercati verticali (Industry, Energy, Aerospace, Healthcare, Smart Citizens, Telco&Media, Finance), ognuno servito da squadredi vendita appositamente dedicate e con soluzioni tecniche congiunte che integrino le linee di offerta di Exprivia con quelle di Italtel”.

Oggi, continua il capo azienda, “le ‘fabbriche digitali’ si concentrano principalmente sull’Italia, anche se la scommessa è quella di portare non solo i prodotti all’estero ma creare devi veri e propri hub in America Latina o in altre aree dell’Europa per servire al meglio i mercati internazionali in cui opera il gruppo”.

Nuovi modelli di business grazie all’Open Innovation

“La tecnologia digitale sta avendo e avrà impatti sempre più pervasivi in tutti i settori di mercato – spiega Favuzzi – Gli sforzi di ricerca condurranno a nuovi prodotti e soluzioni originali e competenze che possono affrontare prontamente i bisogni dell’imminente mercato digitale. Le iniziative di Open Innovation aiuteranno a costruire un ricco catalogo anche grazie a innovativi e promettenti partner”.

“Siamo infatti evolvendo – prosegue il Ceo – verso un modello di business basato non solo sulla vendita di progetti, soluzioni, manutenzione ma sempre più caratterizzato da ricavi ricorrenti (pay-per use), che si basano sull’integrazione di ingegneria, sviluppo software e capacità operative”.

Il tutto indirizzerà Exprivia-Italtel allo sviluppo internazionale, già portato avanti negli ultimi anni. “La crescita all’estero – sottolinea l’Ad – sarà la chiave per il successo. Le principali aree di interesse saranno Europa occidentale e latino America, dove la relazione con i partner chiave (come Cisco e SAP) può aiutare a costruire ulteriori opportunità”.

Nel primo trimestre ricavi netti di gruppo oltre 107 mln grazie al contributo di Italtel

Con il perfezionamento dell’acquisizione di Italtel effettuato a fine 2017, il conto economico della nuova controllata è entrato a far parte del perimetro di Exprivia (lo stato patrimoniale era già stato consolidato al 31 dicembre 2017).

Nel primo trimestre 2018 il nuovo gruppo ha consuntivato ricavi netti per 107,1 milioni (35,9 milioni nel primo trimestre 2017), Ebitda di -4,2 milioni (3 milioni nel 1Q 2017), Ebit di -9 milioni (1,9 milioni nel 1Q 2017), utile ante imposte di -13,2 milioni (1,6 mln nel 1Q 2017) e posizione finanziaria netta negativa per 238,8 milioni (debito netto di 222,8 milioni al 31 dicembre 2017).

Al netto della controllata Italtel il gruppo Exprivia ha chiuso il trimestre con ricavi pari a 37,1 milioni, +1,3% rispetto ai 36,6 milioni del primo trimestre 2017, Ebitda a 2,9 milioni stabile rispetto ai 3 milioni del 2017, Ebit a 1,8 milioni anch’esso stabile rispetto a 1,9 milioni del 2017 e utile ante imposte a 1,1 milioni, in diminuzione rispetto a 1,6 milioni del 2017 per via dei maggiori oneri finanziari legati alla acquisizione di Italtel. La posizione finanziaria netta a parità di perimetro sarebbe negativa per 64,5 milioni, rispetto a -58,4 milioni del 31 dicembre 2017.

Borsa

Nell’ultimo anno le azioni Exprivia hanno guadagnato circa il 5,5%, sottoperformando di poco il Ftse Italia Star (+7,4%) mentre nello stesso periodo l’indice settoriale tecnologico Ftse Italia Tecnologia ha guadagnato circa il 37% trainato dalla big cap STMicroelectronics.

Nell’ultimo anno il titolo della società pugliese ha mantenuto un andamento piuttosto altalenante. Inizialmente le quotazioni hanno innestato un rally che le ha portate dal minimo di 1,096 euro (27 luglio 2017) al massimo delle ultime 52 settimane pari a 1,796 euro (17 ottobre) con un progresso del 64 per cento. Dopodiché, nel mese di novembre, il titolo si è rimangiato gran parte dei precedenti guadagni, complici anche i risultati non esaltanti del terzo trimestre 2017.

A dicembre è tornato a salire, sostenuto dal perfezionamento dell’investimento in Italtel. Nei mesi successivi si è mosso lateralmente, fino a metà maggio, quando sono stati divulgati i conti del primo trimestre 2018, penalizzati dal punto di vista dei margini dal consolidamento della stessa Italtel. Tra la fine di maggio e oggi le azioni non hanno subito grossi movimenti, nemmeno dopo la presentazione ufficiale del nuovo piano 2018-2023, avvenuta il 12 luglio.

Il 13 luglio Banca Akros ha aggiornato lo studio su Exprivia, confermando la raccomandazione ‘accumulate’ e il target price di 1,8 euro. Gli analisti sottolineano come la guidance fornita dalla società sul perimetro stand-alone di Exprivia sia esattamente pari alle loro stime per il 2018 ma più aggressiva dal 2019 in poi. Gli esperti ritengono inoltre che Italtel possa incrementare i propri ricavi beneficiando in particolare della partnership con Open Fiber per lo sviluppo della rete a banda ultralarga. Gli analisti, infine, ritengono realistici i target di riduzione del debito, che dovrebbe attestarsi su un livello sostenibile entro due o tre anni.