Mercati – Milano scivola nuovamente a -0,9%, Ferrari a -5%

Dopo un parziale recupero in mattinata il Ftse Mib torna in coda ai listini europei e intorno alle 15:45 mostra un ribasso dello 0,9 per cento. Flessioni contenute per il Dax di Francoforte (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%), mentre Wall Street ha aperto poco sotto la parità.

Oltreoceano l’attenzione resta focalizzata sulla stagione di trimestrali, che prevede in settimana i risultati dei colossi tecnologici Facebook, Amazon, Alphabet e Twitter. Sullo sfondo restano le preoccupazioni legate al protezionismo, dopo le indicazioni emerse dal G20. I ministri finanziari hanno infatti messo in guardia contro i rischi in aumento derivanti da tensioni commerciali e geopolitiche, pur confermando il quadro di solida crescita economica globale. Moniti che seguono le minacce di Trump di ulteriori dazi e l’ennesimo attacco contro Cina e UE, ree secondo il presidente di manipolare le valute per danneggiare la competitività delle imprese statunitensi.

Da seguire in questo senso l’incontro di mercoledì fra il numero uno della Casa Bianca e il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, per scongiurare l’imposizione di tariffe sulle auto del Vecchio Continente. Giovedì il focus si sposterà sulla riunione della Bce mentre venerdì sono attesi i dati preliminari sul Pil statunitense del secondo trimestre.

Sul Forex il cambio euro/dollaro viaggia in area 1,171 dopo aver testato quota 1,175 in scia alle esternazioni di Trump. In rialzo lo yen, a quota 111,3 rispetto al biglietto verde e 130,3 nei confronti della moneta unica, sulle indiscrezioni di una possibile revisione della politica monetaria ultra espansiva della Boj.

Tra le materie prime invertono la rotta le quotazioni del greggio, con Wti e Brent in lieve rialzo rispettivamente a 69 e 73,7 dollari al barile, con i timori per le tensioni commerciali e l’impatto sulla domanda controbilanciate dalle rassicurazioni dell’Arabia Saudita, non intenzionata ad incrementare l’output. Poco mosso l’oro a 1.227 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano cala al 2,58%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 220 punti base.

Tornando a Piazza Affari, le vendite investono i titoli della galassia Agnelli dopo l’uscita di scena di Marchionne. Arretrano FERRARI (-5,1%), EXOR (-3,5%), CNH (-1,9%) e FCA (-2,2%), quest’ultima penalizzata anche dalle dimissioni di Alfredo Altavilla, responsabile dell’area Emea del gruppo.

Sottotono anche ENEL (-3,4%) che venerdì ha pubblicato il report trimestrale relativo ai dati operativi e STM (-3,5%), dopo la buona performance della scorsa ottava.

In evidenza invece LEONARDO (+1,4%) e PRYSMIAN (+1,1%), tra i bancari acquisti su MEDIOBANCA (+1,3%) e UNICREDIT (+0,8%), quest’ultima sostenuta dalla decisione dell’Eba che non ha ravvisato irregolarità nella contabilizzazione dei cashes.